
L’impatto degli infissi sul risparmio energetico domestico(www.ecoblog.it)
In un contesto di rincari energetici, la sostituzione degli infissi rappresenta una delle strategie più efficaci per ridurre i consumi.
Ma quanto si risparmia in bolletta sostituendo gli infissi? E quali sono i fattori decisivi che determinano il successo dell’intervento? Questo approfondimento fa chiarezza sull’argomento, evidenziando le condizioni essenziali per ottenere un risparmio reale e duraturo.
Le vecchie finestre sono tra i principali responsabili della dispersione termica in casa: fino al 40% del calore può andare perso a causa di infissi non performanti. Questo dato, confermato da studi tecnici e pratici, si traduce in un peso significativo sulle spese per il riscaldamento invernale e per il raffrescamento estivo.
Tuttavia, il mero acquisto di infissi tecnologicamente avanzati non garantisce automaticamente il risparmio promesso. La vera sfida è assicurare una posa in opera qualificata e su misura, che elimini spifferi e ponti termici, ottimizzando così le prestazioni di isolamento termico di ogni nuovo serramento.
Molti consumatori si lasciano persuadere da offerte che promettono “finestre super isolanti” con risparmi sensazionali senza considerare l’importanza della corretta installazione. Senza un sistema di posa progettato in base alle caratteristiche specifiche dell’edificio, anche i migliori infissi rischiano di tradursi in un investimento inefficace, con conseguenti infiltrazioni, muffa e dispersioni termiche.
Il ruolo cruciale del triplo vetro e del sistema infisso-foro finestra
Tra le soluzioni più pubblicizzate per migliorare l’isolamento termico c’è il triplo vetro. Questo tipo di serramento, composto da tre lastre di vetro separate da intercapedini, è in grado di ridurre significativamente la fuoriuscita di calore e l’ingresso di freddo. Tuttavia, anche il triplo vetro da solo non basta.
Per massimizzare l’efficienza energetica è indispensabile adottare un approccio integrato che consideri:
– Lo stato delle pareti e la presenza di eventuali ponti termici;
– La coibentazione del cassonetto delle tapparelle e del davanzale;
– La qualità e la progettazione del foro finestra, per garantire l’assenza di spazi vuoti e infiltrazioni.
In pratica, il risparmio energetico reale si ottiene solo combinando infissi di qualità con un intervento di posa qualificata e personalizzata. Senza questa attenzione, anche il triplo vetro rischia di non esprimere tutto il suo potenziale, lasciando aperta la porta a sprechi energetici e costi elevati.

L’attenzione al risparmio energetico è sostenuta dalle recenti normative, che prevedono incentivi fiscali per chi investe in interventi di efficientamento energetico. Per il 2025, la detrazione fiscale per la sostituzione degli infissi è pari al 36% per le spese sostenute, con una maggiorazione al 50% se l’intervento riguarda l’abitazione principale.
Queste agevolazioni sono rivolte a una vasta platea di beneficiari: proprietari, inquilini, condomini e familiari conviventi. La detrazione viene ripartita in 10 rate annuali di pari importo e rappresenta un supporto concreto per incentivare investimenti mirati al miglioramento dell’efficienza energetica degli edifici.
Tuttavia, è fondamentale ricordare che per beneficiare di questi incentivi è necessario seguire un iter amministrativo preciso e affidarsi a professionisti qualificati che possano certificare la corretta esecuzione dei lavori e la qualità dei materiali utilizzati.
Quali materiali per infissi performanti e duraturi?
Nell’ambito degli infissi, la scelta dei materiali influisce sia sull’isolamento termico che sulla durabilità e sulla manutenzione. I più diffusi sono:
– Legno, per le sue proprietà isolanti e l’estetica naturale, richiede però una manutenzione regolare per evitare deformazioni e deterioramenti causati dagli agenti atmosferici;
– Alluminio, leggero e resistente, ma con un isolamento termico inferiore se non dotato di taglio termico;
– PVC, molto performante dal punto di vista isolante e con costi contenuti;
– Acciaio, meno comune nelle abitazioni residenziali, offre robustezza ma necessita di trattamenti anticorrosione e ha prestazioni isolanti inferiori rispetto ad altri materiali.
La scelta deve essere valutata in funzione delle specifiche esigenze abitative, delle condizioni climatiche e dell’integrazione estetica con l’edificio.