
Pericolo truffa POS, queste transazioni sono rischiose: ecco perché - Ecoblog.it
Pagare con il POS, in questi casi, potrebbe rivelarsi davvero pericoloso: a cosa stare attenti e come intervenire subito.
Nel 2024 i pagamenti digitali nel nostro Paese sono aumentati in maniera esponenziale. Gli italiani evitano sempre di più le spese con i contanti – anche se dipende dalla cifra – e i dati non mentono. Secondo Osservatorio Innovative Payments del Politecnico di Milano, i pagamenti digitali – dati 2024 – sono in aumento dell’8,5% rispetto all’anno precedenti, con un volum di 481 miliardi di euro.
Si potrebbe pensare che l’aumento sia dovuto alla crescita dell’e-commerce (Amazon e Shein su tutti) ma i dati rivelano che i pagamenti digitali sono la maggioranza anche se guardiamo ai negozi fisici. Al contempo, però, crescono i pericoli derivanti dai cyber-criminali. Una truffa recente, in particolare, ha allarmato cittadini e operatori del settore, ed ecco perché è fondamentale conoscerla e sapere quali contromisure adottare.
La pericolosa truffa con il POS
Con un incremento dei pagamenti digitali nei negozi di oltre il 7%, oggi i POS sono praticamente in ogni locale commerciale. Ma, come accennato, crescono – secondo le denunce degli esperti – i tentativi dei cyber-criminali di manipolare questi dispositivi. In particolare, i POS contactless, sono stati usati per alcune truffe questa estate, scatenando i timori di tanti cittadini. Questi tipi di POS, ovviamente del tutto legali, permettono transazioni senza inserimento del PIN.
Sfruttando la tecnologia NFC, per i ladri – in mezzo alla gente – è stato possibile semplicemente avvicinare il POS contactless ad una borsa (ma potrebbe essere un marsupio o semplicemente una tasca), dove presumibilmente si trova una carta, per sottrarre dei soldi. Sono micro-transazioni che sul momento difficilmente vengono scoperte dalle vittime. Se si avvicina il POS a pochi centrimetri da una carta abilitata, l’addebbito avviene in tempo reale, registrato e, difficilmente contestabile. Le vittime sono state avvicinate in luoghi molto affollati e il caos e il rumore impediscono alla vittima di accorgersi in tempo dell’avvenuto pagamento, visto che l’apparecchio emette un suono appena percettibile.

Ma prima di farsi prendere dal panico è utile sapere che queste truffe non sono così comuni ma soprattutto non così semplici da portare a termine. In primo luogo serve una certa rapidità: una volta inserita la cifra da pagare sul dispositivo, la finestra per il pagamento è molto breve. Non solo: la portata dell’NFC è davvero limitata e il POS deve necessariamente avvicinarsi di almeno 2 cm alla carta. Inoltre, se un’altra carta abilitata è nelle vicinanze (possibile visto che queste truffe avvengono in luoghi molto affollati) la transazione si annulla.
La difesa più efficace sono i portafogli schermati con tecnologia RFID-Blocker che sono in grado di bloccare il segnale NFC, interrompendo la comunicazione tra il dispositivo e la carta. Se invece utiliziamo portafogli ridigi o tasche interne, meglio se si trovano lotano dai bordi delle borse o degli zaini. Inoltre, quando ci troviamo in vacanza, sarebbe utile chiedere alla nostra banca di disattivare la funzione contactless (oppure abbassare le soglie del pagamento automatico).