Lavatrice, con il trucco del "timer" ora mi costa la metà (e proteggo salute e ambiente) - ecoblog.it
Con l’aumento dei costi dell’energia, imparare a usare la lavatrice in modo efficiente può ridurre notevolmente la spesa in bolletta. Ecco come farlo, scegliendo orari, programmi e temperature giuste.
L’aumento dell’inflazione e gli effetti della guerra in Ucraina hanno fatto schizzare i costi dell’elettricità, spingendo milioni di italiani a rivedere le proprie abitudini domestiche. Tra gli elettrodomestici più energivori c’è la lavatrice, utilizzata in quasi tutte le case con frequenza quotidiana. Eppure, con pochi accorgimenti mirati, è possibile risparmiare anche decine di euro ogni mese, senza rinunciare alla pulizia dei capi.
La chiave sta nel conoscere quando e come usarla. Oltre a scegliere un modello efficiente, bisogna prestare attenzione a carico, temperatura e orari di utilizzo, tre fattori che incidono direttamente sui consumi.
Orari, carichi e programmi: come ottimizzare ogni lavaggio
Il primo passo per ridurre i costi è scegliere un elettrodomestico a basso consumo, appartenente alle classi energetiche più alte. Le lavatrici moderne in classe A o B consumano fino al 50% in meno rispetto ai modelli di dieci anni fa.
Una volta acquistata, però, serve usarla nel modo corretto. Non conviene avviare il lavaggio se il cestello non è pieno: si rischia di sprecare acqua ed energia per pochi indumenti. Il carico ideale è completo ma non eccessivo, così da garantire una pulizia efficace e un risparmio reale.

Un altro aspetto fondamentale riguarda la temperatura dell’acqua. Lavare a 30 gradi anziché a 60 permette di risparmiare fino al 40% di energia, mantenendo comunque buoni risultati. I programmi eco, sempre più presenti nei modelli recenti, riducono automaticamente il consumo di elettricità e di acqua.
Infine, la manutenzione gioca un ruolo chiave: pulire regolarmente il filtro, il cestello e la guarnizione aiuta a mantenere l’efficienza della macchina e ad evitare sprechi dovuti a incrostazioni o calcare.
Quando usare la lavatrice: le fasce orarie che fanno davvero risparmiare
Il costo della corrente varia a seconda dell’orario di utilizzo. L’Italia è divisa in tre fasce tariffarie:
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Fascia 1 (F1): da lunedì a venerdì, dalle 8 alle 18. È la più cara, perché coincide con il picco dei consumi.
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Fascia 2 (F2): dalle 19 alle 8, nei giorni feriali. Offre un buon compromesso tra praticità e risparmio.
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Fascia 3 (F3): weekend e festivi. È la fascia più economica in assoluto.
Chi ha una tariffa bioraria o multioraria può risparmiare fino al 30% semplicemente programmando la lavatrice la sera o nel fine settimana. Alcuni modelli permettono di impostare il timer per far partire il ciclo anche quando non si è in casa: un modo comodo per approfittare degli orari più vantaggiosi.
Il motivo per cui conviene lavare di notte è proprio legato al costo dell’energia nelle ore “fuori punta”. Tra le 20 e le 7 del mattino la richiesta di elettricità cala, e con essa il prezzo al kilowattora. Fare una lavatrice in queste ore significa spendere meno senza modificare il risultato finale.
In termini pratici, un ciclo a 40 gradi con carico pieno consuma in media 0,68 kWh, a cui si aggiungono circa 30 centesimi per detersivo e ammorbidente. Il costo totale si aggira intorno ai 44 centesimi per lavaggio, ma con le tariffe notturne può scendere anche sotto i 35 centesimi.
Per chi non ha la possibilità di lavare di sera, la fascia F2 rappresenta comunque una valida alternativa: dalle 19 alle 23 o dalle 7 alle 8 del mattino, le tariffe restano più basse rispetto alle ore centrali della giornata.
Il risparmio passa quindi da scelte quotidiane intelligenti: programmi brevi, basse temperature, carichi completi e orari giusti. In un contesto economico in cui l’energia continua a pesare sui bilanci familiari, questi piccoli gesti diventano parte di una nuova consapevolezza domestica, fatta di attenzione e responsabilità.
