Novità detrazioni familiari 2026: cosa cambia nel 730 e quanto puoi risparmiare - ecoblog.it
Arriva la revisione delle detrazioni fiscali per i carichi familiari: cosa prevede la riforma IRPEF 2026 e come cambia la compilazione del modello 730.
La dichiarazione dei redditi del 2026, relativa all’anno d’imposta 2025, sarà la prima a recepire in modo completo le modifiche introdotte dalla nuova riforma dell’IRPEF, con particolare attenzione al capitolo delle detrazioni per familiari a carico. Il modello 730/2026 presenta novità rilevanti in materia di limiti di reddito, categorie detraibili e requisiti anagrafici. Dopo anni di interventi parziali, una nuova impostazione normativa ha modificato l’articolo 12 del TUIR, ampliando la platea di soggetti detraibili e rimuovendo alcune restrizioni che in passato avevano escluso intere fasce di nuclei familiari dalla possibilità di ottenere sconti fiscali su spese sanitarie, scolastiche, assicurative o assistenziali.
La nuova disciplina stabilisce soglie più alte per i figli sotto i 24 anni, reintroduce la possibilità di detrarre per “altri familiari” anche non conviventi, e definisce un limite d’età massimo per i figli a carico. Non si tratta di detrazioni fisse in busta paga, ma di agevolazioni legate alle spese sostenute e da indicare nel quadro dei familiari a carico all’interno del 730.
Chi può essere considerato a carico e cosa cambia con i nuovi limiti 2026
Secondo la normativa vigente, si può considerare fiscalmente a carico un familiare che non ha superato un certo tetto di reddito annuo lordo. La soglia generale resta fissata a 2.840,51 euro, ma per i figli di età non superiore a 24 anni è elevata a 4.000 euro. I redditi da considerare comprendono ogni forma imponibile ai fini IRPEF, ma anche quelli soggetti a cedolare secca, regimi forfettari o imposte sostitutive, inclusi compensi da organismi internazionali o indennità non soggette a tassazione ordinaria.

Sono inclusi tra i familiari detraibili, se rientrano nei limiti di reddito:
Il coniuge, a patto che non sia legalmente ed effettivamente separato.
I figli, nati nel matrimonio o fuori, adottivi, affidati, senza limiti d’età se disabili, ma con una soglia massima di 30 anni per tutti gli altri.
Gli altri familiari, se conviventi o mantenuti con assegni alimentari non imposti da sentenza. Rientrano in questa categoria genitori, nonni, fratelli, sorelle, generi, nuore, suoceri.
Il limite anagrafico dei 30 anni, introdotto dalla Legge di Bilancio 2025, rappresenta un cambiamento strutturale: superata questa età, un figlio non può più essere considerato fiscalmente a carico, indipendentemente dal suo reddito, salvo nel caso di disabilità certificata ai sensi della Legge 104, che resta l’unica eccezione.
Un’altra novità riguarda il ritorno della detrazione al 19% per spese sostenute non solo per figli o coniugi, ma anche per i cosiddetti “altri familiari”, come i suoceri o i fratelli, anche se non conviventi, purché risultino effettivamente a carico del contribuente. Resta escluso in via definitiva l’ex coniuge, per il quale non si applica più alcuna forma di detrazione fiscale.
Spese ammesse in detrazione, ripartizione tra genitori e compilazione corretta del 730
Per ogni familiare a carico è possibile portare in detrazione una serie di spese al 19%, a patto che siano state sostenute nel suo interesse e che siano correttamente documentate. Le principali spese detraibili includono spese mediche, rette scolastiche, costi universitari, sport per minori, assistenza a non autosufficienti, premi assicurativi e spese funebri.
Le spese sanitarie, per esempio, sono detraibili per la parte che eccede i 129,11 euro annui. Le spese per istruzione includono non solo la retta ma anche le mense scolastiche e le attività integrative, mentre quelle universitarie si estendono anche ai corsi post lauream. Per lo sport, la detrazione si applica alle attività svolte dai figli tra 5 e 18 anni, fino a un massimo di 210 euro per ciascuno.
Chi ha a carico una persona non autosufficiente può portare in detrazione le spese per badanti, fino a un tetto di 2.100 euro, se il reddito complessivo non supera i 40.000 euro. Le assicurazioni sulla vita, contro gli infortuni o a favore di familiari con disabilità grave, restano incluse tra le detrazioni. Stesso discorso per le spese funebri, detraibili per un massimo di 1.550 euro a evento.
Nel modello 730/2026, ogni familiare va indicato nel prospetto apposito con: Codice fiscale; Tipo di rapporto (es. C = coniuge, F1 = primo figlio, F = figli successivi, A = altri familiari, D = disabile); Mesi a carico; Percentuale di detrazione (50% o 100%).
Per i figli, la detrazione è suddivisa in automatico al 50% tra i due genitori se non separati. È possibile assegnarla interamente a uno solo, a patto che sia quello con il reddito più elevato. In caso di nascita, decesso o matrimonio durante l’anno, bisogna indicare il numero esatto di mesi di effettiva presenza a carico.
Queste modifiche si inseriscono nel disegno complessivo della riforma dell’IRPEF, che nel 2026 riduce l’aliquota del secondo scaglione di reddito (28.000 – 50.000 euro) dal 35% al 33%, con l’intento dichiarato di alleggerire la pressione fiscale sulla fascia media. L’obiettivo della nuova impostazione è razionalizzare le detrazioni, premiando la composizione reale dei nuclei familiari e riconoscendo la presenza di persone disabili come criterio di priorità.
