Non serve più la visita medica per un lavoratore in malattia - Ecoblog.it
Non è più necessario recarsi dal medico se un lavoratore deve ottenere il certificato di malattia, è possibile ora averlo a distanza, ecco come è possibile procedere.
Un lavoratore può avere la necessità in alcuni momenti di assentarsi dal suo impiego per motivi di salute più o meno gravi, ma è ovviamente chiamato, soprattutto se ha un contratto da dipendente, a informare della situazione il datore di lavoro. Ogni problema deve essere per legge giustificato attraverso una visita dal proprio medico di famiglia (in alternativa può andare bene anche quello dell’ospedale se c’è stato un ricovero), dove viene indicata la motivazione all’origine del problema e un’indicazione relativa al periodo in cui non potrà assolvere il suo compito.
La durata della malattia potrebbe ovviamente essere prolungata, se il dottore dovesse ritenerlo necessario in corso d’opera, ma non è assolutamente possibile agire in autonomia. Fino ad ora era quindi necessario prendere appuntamento secondo gli orari previsti per essere sottoposti a una visita, in modo tale da valutare la situazione di persona. Ben presto, però, questo non sarà più indispensabile grazie a una nuova normativa che si preannuncia rivoluzionaria.
Basta visita dal medico in caso di malattia: cosa cambia per il lavoratore
È ovviamente un diritto del lavoratore dipendente assentarsi dal suo impiego in caso di malessere, questo deve però essere dimostrato da parte del diretto interessato attraverso un apposito certificato firmato dal medico. Fino ad ora era ovviamente prassi recarsi dallo studio del dottore di famiglia (o in ospedale) e richiederlo, con un’indicazione inserita ad hoc in merito alla durata dell’assenza. Questo non sarà però più necessario grazie a una novità rilevante per tutti che sarà inserita nel disegno di legge sulle semplificazioni, già pubblicato in Gazzetta Ufficiale.
Si potrà infatti ottenere il documento attraverso una televisita da remoto, così da snellire non poco le pratiche, sia per le persone stesse, sia per i medici, già oberati di lavoro e di pazienti. Questo sarà possibile a partire dal 18 dicembre anche se, va specificato, la novità non sarà immediatamente operativa.

Una modifica così importante è possibile grazie all’articolo 58 del provvedimento il quale “equipara la certificazione effettuata da remoto, attraverso la telemedicina, a quella tradizionale in presenza. Non c’è però, allo stato attuale, una data effettiva relativa a questo cambiamento, “la legge rinvia ad un successivo accordo che sarà assunto in Conferenza Stato-Regioni, senza indicare nessuna precisa scadenza: in questa sede, su proposta del ministro della Salute, saranno definiti i casi e le modalità del ricorso alla telecertificazione. Fino ad allora resteranno in vigore le regole attuali: il medico deve accertare di persona le condizioni del paziente”.
Particolare attenzione sarà però rivolta a evitare che questo nuovo modo di agire possa portare alla diffusione di certificati falsi, magari eseguiti in virtù di un accordo tra medico e paziente, come purtroppo era spesso accaduto nel pieno della pandemia. “ Nel provvedimento resta ferma la tutela contro i certificati falsi, con pene severe per i lavoratori e i medici che li rilasciano, sia in presenza che in modalità telematica” – si legge.
Fino alla stipula dell’accordo saranno valide le regole attuali, il lavoratore dovrà quindi sempre presentarsi presso lo studio medico per farsi visitare e ottenere il certificato di malattia. Sono previsti controlli e sanzioni contro eventuali abusi, anche nel caso di certificazioni digitali.
