Farfalline della farina: caratteristiche e ciclo di vita(www.ecoblog.it)
La presenza di farfalline della farina o tarme del cibo nelle dispense rappresenta un problema comune e fastidioso.
Questi piccoli lepidotteri, spesso invisibili agli occhi, possono compromettere la conservazione degli alimenti, causando sprechi e disagi. Aggiornando le conoscenze a disposizione, è possibile comprendere meglio da cosa sono attratte queste creature, come si insediano e quali sono le strategie più efficaci per liberarsene definitivamente.
Le cosiddette farfalline della farina appartengono all’ordine dei Lepidotteri e le specie più frequenti nelle dispense sono le tignole grigie della farina e le tignole fasciate. Questi insetti hanno un ciclo biologico articolato che va dall’uovo alla larva, passando per lo stadio di crisalide fino all’adulto. L’insetto adulto è caratterizzato da ali piccole, con apertura massima di circa 15 millimetri; il colore varia dal grigio, nelle tignole della farina, al rosso-grigio in quelle fasciate.
È importante sottolineare che le femmine possono deporre un numero elevato di uova, da 100 a oltre 400 per ciclo, facilitando così una rapida infestazione. Le dimensioni ridotte e le abitudini notturne di questi insetti rendono difficoltoso individuarli, aumentando il rischio che l’infestazione progredisca senza essere rilevata immediatamente.
Come riconoscere e prevenire la presenza delle tarme del cibo
La difficoltà principale nella gestione di queste farfalline sta nel fatto che la loro comparsa visibile è spesso tardiva e coincide con un’infestazione ormai diffusa. Le uova sono troppo piccole per essere viste a occhio nudo, mentre le larve bianche, i fili simili a ragnatela che avvolgono il cibo, i piccoli fori nei sacchetti e la presenza di bozzoli marroni sono segnali inequivocabili di un problema già esteso.
Una tecnica moderna e molto utile per monitorare la presenza di queste tarme è l’utilizzo di fogli adesivi impregnati di feromoni. Questi strumenti attirano le tarme adulte intrappolandole, consentendo di intercettare tempestivamente la loro presenza e intervenire prima che l’infestazione diventi incontrollabile.
Le farfalline della farina si introducono in casa principalmente attraverso finestre aperte o tramite alimenti già contaminati acquistati al supermercato. Contrariamente al mito popolare, non si “formano” spontaneamente all’interno delle dispense, ma trovano in esse un ambiente ideale per proliferare. Tra le condizioni che favoriscono la loro presenza ricordiamo:
- Alimentari secchi conservati in confezioni aperte o non ermetiche;
- Ambienti caldi, poco ventilati e umidi;
- Scarsa pulizia e manutenzione delle aree di conservazione degli alimenti.

Quando si scopre un’infestazione, è fondamentale agire rapidamente per impedire che le farfalline si diffondano ulteriormente. È necessario eliminare tutti gli alimenti contaminati, poiché il consumo di cibo infestato può causare disturbi gastrointestinali e reazioni allergiche.
Se l’infestazione è agli esordi e interessa solo le uova o le larve, è possibile salvare alcuni alimenti conservandoli in congelatore per alcuni giorni, un metodo efficace per uccidere eventuali uova invisibili. Tuttavia, la soluzione più sicura resta lo smaltimento completo degli alimenti infetti.
Dopo la rimozione del cibo contaminato, ogni angolo della dispensa va pulito meticolosamente con acqua calda e detergenti, asciugando perfettamente tutte le superfici. Barattoli e contenitori devono essere lavati a fondo o passati in lavastoviglie per garantire l’eliminazione di uova e larve residue.
In presenza di infestazioni ricorrenti, si consiglia di ricorrere a spray antitarme specifici o, nei casi più gravi, di affidarsi a professionisti della disinfestazione per un intervento risolutivo e duraturo.
Per prevenire il ritorno degli insetti, oltre a conservare gli alimenti in contenitori ermetici, è utile mantenere un’igiene rigorosa della cucina e della dispensa, arieggiare frequentemente gli ambienti e utilizzare repellenti naturali come foglie di alloro o chiodi di garofano, odori sgraditi alle tarme.
