Come usare la cenere del pellet (www.ecoblog.it)
L’attenzione crescente verso soluzioni di riscaldamento sostenibili ha spinto molti italiani a scegliere la stufa a pellet.
L’attenzione crescente verso soluzioni di riscaldamento sostenibili ha spinto molti italiani a scegliere la stufa a pellet, una tecnologia che coniuga efficienza energetica e rispetto ambientale. Tuttavia, l’utilizzo del pellet come combustibile comporta la generazione di cenere, un residuo spesso sottovalutato ma che offre diverse opportunità di riciclo e riutilizzo, contribuendo così a ridurre l’impatto ambientale domestico.
Il riutilizzo della cenere del pellet in agricoltura e giardinaggio
La cenere prodotta dalla combustione del pellet, se proveniente da materiali certificati e privi di trattamenti chimici, rappresenta un fertilizzante naturale ricco di calcio, fosforo, manganese, zinco e rame, nutrienti fondamentali per la salute del suolo e delle piante. In particolare, la cenere può essere impiegata per proteggere il terreno dal gelo, migliorandone la struttura e favorendo la rigenerazione delle componenti nutritive.

Gli esperti consigliano di utilizzare la cenere come integratore del compost, arricchendo così il concime naturale utilizzato per l’orto, migliorandone l’efficacia e contribuendo a un’agricoltura più sostenibile. Inoltre, grazie alle sue proprietà, la cenere funge da repellente naturale contro alcuni parassiti, rappresentando un valido alleato biologico per la protezione delle coltivazioni.
È importante tuttavia ricordare che la cenere è indicata soprattutto per piante da frutto, arbusti e ortaggi, mentre è sconsigliata per le piante ornamentali, che possono risentire negativamente dell’elevata presenza di calcio nel terreno. Un ulteriore consiglio pratico prevede che la cenere venga sparsa sul terreno e poi interrata mediante zappatura, per favorire un’assimilazione equilibrata e evitare accumuli superficiali.
Oltre all’impiego in ambito agricolo, la cenere derivante da pellet di alta qualità, contenente elevate percentuali di sodio e potassio, può essere utilizzata in casa come prodotto per la pulizia naturale. Mescolata con acqua tiepida, si trasforma in una pasta delicata ma efficace, adatta a rimuovere residui di colla o adesivo, a lucidare metalli come l’argenteria e a eliminare le incrostazioni dal vetro delle stufe, senza ricorrere a detergenti chimici aggressivi.
Un altro utilizzo interessante riguarda la cura degli animali domestici, in particolare delle galline: la cenere, mescolata con sabbia, può costituire un “bagno” naturale per rimuovere acari e germi, offrendo un’alternativa ecologica ai prodotti antiparassitari tradizionali.
Nonostante le molteplici possibilità di riuso, è fondamentale rispettare le norme di smaltimento. La cenere del pellet è considerata un rifiuto solido e, in linea generale, dovrebbe essere conferita nella raccolta dell’umido organico. Tuttavia, questa regola vale solo se la cenere deriva da pellet non trattati chimicamente.
Molti pellet in commercio provengono da legno sottoposto a trattamenti o contengono collanti e additivi chimici che rendono la cenere potenzialmente tossica. In questi casi, la cenere non può essere smaltita nell’organico e deve seguire le indicazioni specifiche del proprio comune di residenza, spesso richiedendo la raccolta nell’indifferenziato.
Inoltre, è importante evitare di mescolare la cenere con altri tipi di rifiuti, soprattutto residui secchi di varia natura, poiché ciò ne comprometterebbe il corretto smaltimento e il possibile riciclo.
