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Agricoltura

Con origini trasparenti la Coop pubblica la tracciabilità dell’agroalimentare on line

Per ora è l’unico progetto in Europa di questo tipo: ovvero pubblicare on line la tracciabilità delle materie prime utilizzate nei prodotti a marchio Coop

Coop ha deciso, probabilmente prima in Europa tra le Gdo a rendere trasparenti le proprie etichette e a pubblicare on line la provenienza delle materie prime che usa. Ecco dunque che dalla pasta ai biscotti, alle conserve fino al pesce surgelato diventa possibile conoscere attraverso un sito dedicato e una App l’origine delle materie prime, le prime due principali che costituiscono il prodotto in vendita.

La ricerca avviene o per nome del prodotto o per codice a barre e la consultazione è fruibile anche da chi non possiede smarthphone o pc perché nei 1400 punti vendita sono stati messi a disposizione cartellonistica e depliant e in qualche caso anche un pc. Le informazioni possono essere approfondite attraverso la App che risponde e approfondice le informazioni anche per le materie prime non principali. In realtà già in etichetta su alcuni prodotti viene annunciata la provenienza della materia prima; pr altri classi di prodotti, quelli più complessi è più difficile mettere in etichetta tutte le informazioni e sopratutto aggiornarle.

Ma al di la dei prodotti esotici che chiaramente sono esteri quali caffè, banane e cacao, tanto per citare i più comuni, diventa particolarmente curioso scoprire che le lenticchie arrivano dagli Usa o dal Canada, oppure che i fagioli borlotti sono originari di Canada, Argentina o Usa.

Spiega Coop che in effetti il made in Italy copre il 60% delle materie prime ma per altri prodotti, come ad esempio i legumi, mancano fonti di approvvigionamento italiane poiché non siamo autosufficienti:

Basti dire che in Italia produciamo solo il 38% del grano tenero di cui avremmo bisogno, col grano duro arriviamo al 65%, con le carni bovine siamo al 76%, e per il latte alimentare arriviamo ad appena il 44%. Ribaltando il punto di osservazione, le uniche filiere in cui siamo autosufficienti sono quelle del riso, del vino, della frutta fresca, del pomodoro e del pollo. Del resto dal 1970 ad oggi gli ettari di superficie coltivabile nel nostro paese si sono ridotti di 1/3, scendendo da 18 milioni a 13, mentre la popolazione, salita a 60 milioni, è cresciuta del 10%.

Infine per i più curiosi che desiderano approfondire lo stato dell’arte dell’approvvigionamento delle materie prime, segnalo lo studio Rapporto origini e garanzie materie prime agricole che fotografa l’attuale situazione in Italia nella prospettiva del mercato globale.

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