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Agricoltura

No OGM: il 5 aprile con una task force di 39 associazioni manifestazioni in tutta Italia

Task force contro OGM: sono 39 le associazioni che il prossimo 5 aprile manifesteranno in Italia contro il far west sugli organismi geneticamente modificati

Il 5 aprile si terrà la manifestazione nazionale di Per un’Italia libera da OGM task force di 39 associazioni contro gli OGM con eventi sparsi in una decina di città tra il Nord e il Centro Italia, quali: Milano (presso Eataly e al Mercato della terra alla Fabbrica del Vapore), Torino (Mercato di Porta Palazzo), Bologna (il 3 aprile alla Coop Adriatica, Mercato di Mezzo e il 5 aprile al Mercato della Terra di Piazzetta Pasolini), Padova (presso Piazzetta Garzeria), Firenze (presso Eataly), Perugia (Mercato settimanale di Pian di Massiano e Mercato biologico di Piazza Piccinino) e l’occasione servirà a far girare materiale informativo e a dare informazioni sui rischi e le conseguenze delle colture OGM. Legambiente inoltre sarà presente da Nord a Sud con la proposta di un referendum un referendum in cui chiederà che gli OGM siano banditi dall’Italia

La task force è composta da: Acli, Adoc, Adiconsum, Adusbef, Aiab, Amica, Associazione per l’Agricoltura Biodinamica, Assoconsum, As. Se. Me., Campagna Amica, Cia, Città del Vino, Cna Alimentare, Codacons, Coldiretti, Crocevia, Fai, Federconsumatori, Federparchi, Firab, Focsiv, Fondazione Univerde, Greenaccord, Greenpeace, Isde, Lega Pesca, Legacoop Agroalimentare, Legambiente, Lipu, Movimento dei consumatori, Movimento difesa del cittadino, Slow Food Italia, Symbola, Uecoop, Una.api, Unci, Upbio, Vas, Wwf.

La manifestazione precede di pochi giorni, il 9 aprile, la sentenza che sarà emessa dal TAR del Lazio in merito al ricorso presentato da Silvano della Libera agricoltore friulano che si è opposto al decreto interministeriale che vieta la semina del mais MON810 della Monsanto. Se il TAR dovesse riconoscere il ricorso allora in Italia si potrebbe coltivare mais OGM senza alcun divieto. Le associazioni oggi si sono riunite al Castello Sforzesco all’Agorà Expo Milano 2015 per un incontro dal titolo Verso Expo 2015: Nutrire il pianeta senza OGM a cui hanno preso parte il coordinatore della task force Stefano Masini, Manuela Giovannetti – Dipartimento di Scienze agrarie dell’Università di Pisa, Simone Vieri – Dipartimento di Management dell’Università Sapienza di Rom, Wes Shoemyer agricoltore statunitense in lotta contro le multinazionali OGM e Giulia Maria Mozzoni Crespi, presidente del FAI.

Hanno spiegato i partecipanti:

In Italia abbiamo ancora la possibilità di scegliere e di fermare l’agricoltura geneticamente modificata ma è necessaria una forte sensibilizzazione dell’opinione pubblica e delle istituzioni per contrastare l’avanzata di un modello agricolo che potrebbe mettere in serio pericolo uno dei nostri settori più redditizi sia sul mercato interno sia nel panorama delle esportazioni. Le aziende agricole italiane hanno una superficie media di 8 ettari. Con queste superfici un’azienda che si basa su monocoltura di mais impoverisce il suolo, riduce al minimo il lavoro e non riesce comunque a dare reddito all’agricoltore. Un’azienda biologica e diversificata che produce prodotti di qualità e vende a filiera corta fa invece un servizio per il territorio: può dare più lavoro, più ambiente e più reddito agli agricoltori. E lo stesso accade a chi –come buona parte del mondo agricolo nazionale – sceglie di puntare sulla qualità e sulla tipicità.

Via | Comunicato stampa

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