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Acqua

Ue, acqua potabile: Nuove regole per la tutela della salute

La Commissione annuncia nove regole per il monitoraggio dell’acqua potabile. Gli Stati avranno due anni per recepirle

Ieri, è stata diramata una nota dalla Commissione Europea che annuncia la prossima adozione di nuove regole sul potenziamento delle operazioni di controllo idrico a livello comunitario. Inoltre, le disposizioni hanno l’obiettivo di rendere migliore l’accesso all’acqua potabile.

La Commissione, almeno in linea teorica, si è anche impegnata a continuare un dialogo costruttivo con le parti interessate, al fine di migliorare la direttiva vigente e di implementare la trasparenza nel settore idrico.

Il Commissario Ue per l’Ambiente, Karmenu Vella, ha dichiarato sul tema da Bruxelles: “Un’acqua potabile sicura e di qualità elevata è essenziale per la salute e il benessere pubblici, pertanto, è necessario garantire standard elevati in tutta l’Unione. Questo nuovo sistema di monitoraggio e controllo consente di ridurre le analisi inutili e concentrarsi sui controlli che contano davvero“.

L’emendamento approvato ieri intende fornire maggiore flessibilità agli Stati dell’Unione sulle modalità con cui controllare gli standard dell’acqua (in oltre 100.000 zone di approvvigionamento in Europa). Una flessibilità che dovrebbe essere garantita dal principio di “analisi dei rischi e punti critici di controllo” (HACCP), già utilizzato nell’ambito legislazione sull’igiene alimentare.

I governi europei, dunque, avranno facoltà di scegliere i parametri con cui compiere il monitoraggio, in base ad una valutazione del rischio. Potranno poi anche estendere l’elenco delle sostanze da tenere sotto controllo in caso di problemi di salute pubblica. Gli Stati Ue hanno da oggi due anni per recepire le disposizioni della nuova normativa.

La nuova legislazione, secondo quanto riportato dal comunicato, nasce come risposta concreta a Right2Water, “iniziativa dei cittadini europei” (la prima a mai essere giunta in porto). Ricordiamo che questo gruppo di comitati e organizzazioni si batte per una normativa che sancisca il diritto umano universale all’acqua potabile e ai servizi igienico-sanitari.

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