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Toyota CH-R: test drive del crossover ibrido [Video]

Toyota CH-R: il crossover ibrido per la mobilità sostenibile

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Arrivata con l’onore e l’onere di rappresentare il debutto e le ambizioni di Toyota nel segmento dei crossover compatti, il CH-R si fa apprezzare per il suo design futuristico e per le soluzioni tecniche che lo rendono un veicolo ecologico e tecnologicamente avanzato. La versione definitiva di Toyota CH-R appare molto simile al primo prototipo mostrato al Salone di Parigi 2014, quindi con uno stile nuovo e ricercato.

Alla guida

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Abbiamo provato la versione 1.8 Hybrid. La prima sensazione, entrando nell’abitacolo, riguarda l’aspetto decisamente futurista, dai pulsanti al grande schermo centrale fino al cruscotto, viene pienamente confermato l’effetto “navicella spaziale” che si ha osservandola da fuori. Negli interni high-tech spicca lo schermo touch da 8” di tipo capacitivo: non è più al centro della plancia ma “sospeso” nella zona alta della stessa. Un effetto che da luce al cruscotto regalando sensazione di ulteriore ampiezza per gli interni. Buona l’abitabilità e lo spazio per le gambe. Anche nei posti posteriori, forse poco più compressi dalla particolare forma sportiva dell’abitacolo.  Una volta accesa l’auto il fatto che si avverta nessun rumore ci ricorda che siamo su un ibrido Toyota. Al primo colpo di acceleratore partiamo con il motore benzina ancora spento che però si avvia dopo pochi secondi. Il suo ingresso è morbido, così come l’aumento di rumorosità appena percettibile.

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La potenza non è certo eccessiva ma il motore risponde senza ritardi e la spinta è buona fino a circa 100km/h. Le tre modalità di guida modificano i parametri del motore e dello sterzo: selezionando Sport si ottiene il massimo della reattività, con il motore che reagirà in modo rapido sin dai primi movimenti dell’acceleratore. Meno immediata è la risposta in configurazione Normal, mentre la modalità Eco privilegia i consumi e asseconda una guida morbida perfetta per il traffico urbano. Lo sterzo è diretto e reattivo e nonostante la corporatura l’auto mostra poca inerzia e un rollio ridotto anche nelle curve più strette. Merito anche  della nuova piattaforma TNGA, una base duttile con sospensioni anteriori MacPherson e posteriore a doppio braccio oscillante che ha consentito un abbassamento del baricentro. Complici pneumatici con cerchi da 18 pollici (nella versione in prova), la vettura è rapida nei cambi di direzione, con uno sterzo preciso e progressivo, il tutto preservando il comfort grazie a sospensioni dalla corsa lunga che assorbono bene le asperità stradali.

Motore e sicurezza

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Il motore ibrido eredita tutte le modifiche presenti sulla quarta generazione della Prius, compreso l’abbassamento della potenza complessiva. Il sistema infatti passa dai 136 CV dei full hybrid “standard” ai 122 attuali. Il propulsore termico mantiene la consueta cilindrata 1,8 e il ciclo di funzionamento è sempre di tipo Atkinson: un classico tra gli ibridi marchiati Toyota-Lexus.  La potenza erogata dal motore a benzina è pari a 98 cavalli e il lavoro dei tecnici ha consentito di raggiungere il record del 40% di rendimento termico. Modifiche importanti anche per quanto riguarda la parte elettrica, col motore principale MG2 da 72 cavalli, contro gli 82 sviluppati dalla precedente generazione; il tutto è ora però più efficiente, grazie al risparmio su dimensioni e peso.

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Stesso discorso per l’inverter, che è ora più compatto di oltre il 30%. Anche l’aggiornamento della componentistica nella trasmissione ibrida ha consentito un risparmio di 47 i millimetri rispetto a prima. L’attrito è stato ridotto del 20% grazie alla nuova disposizione degli ingranaggi: il motore elettrico MG2 è stato montato su un albero parallelo a quello su cui sono installati il generatore MG1 e il rotismo epicicloidale, organo che unisce la parte elettrica al motore termico. La batteria del sistema ibrido rimane di tipologia Nichel-Metal Idruro, con dimensioni ridotte del 10% ed 1 chilo in meno rispetto alla precedente, assicurando maggiore durata.

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Su tutti gli allestimenti è presente il Toyota Safety Sense Plus, con telecamera monoculare dietro lo specchio retrovisore interno e radar frontale dietro il logo del marchio. C’è il Sistema di Pre-Collisione PCS, attivo a velocità compresa tra 10 e 180 km/h circa, tra 10 e 80 km/h circa nel caso di rilevamento pedoni. Una menzione a parte per il Cruise Control Adattivo ACC di tipo full speed range: una volta che il sistema è attivo, dai 50 km/h, il veicolo accelera, decelera e si arresta automaticamente in base ai cambiamenti di velocità del veicolo che lo precede.

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La carrozzeria, 436 cm in lunghezza per 179 cm di larghezza e 155 cm in altezza, è un continuo alternarsi di curve decise e spigoli, archi e linee. Nel frontale aggressivo spiccano i gruppi ottici molto allungati, mentre la vista laterale è è caratterizzata da “un’onda” che solca la lamiera passando sopra i passaruota, snellendo il profilo. Il posteriore è caratterizzato dalla coda alta e dai fari appuntiti, il lunotto di piccole dimensioni, e lo spoiler alto molto pronunciato. Il listino prevede solo tre prezzi: 21.500 euro per la 1.2 turbo benzina 2WD Active. 23.500 euro per la 1.2 turbo benzina 4WD Active o la 1.8 Hybrid Active. Per la versione Style o Lounge con motore 1.2 turbo benzina 4WD o 1.8 Hybrid, servono invece 25.500 euro.


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