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Rifiuti

Riciclo e gestione dei rifiuti in Italia: a che punto siamo?

Raccolta differenziata, recupero e riciclo dei rifiuti: siamo già a livelli europei?.

La raccolta differenziata e il riciclo dei rifiuti in Italia fanno passi avanti e, in alcuni settori, raggiungono ampiamente gli obiettivi richiesti dal Pacchetto sull’Economia Circolare emanato il 2 dicembre 2015 dall’Unione Europea. In altri settori, però, c’è ancora da lavorare. E’ questo il messaggio lanciato da FISE-UNIRE (l’Unione Nazionale delle Imprese di Recupero) e dalla Fondazione per lo Sviluppo Sostenibile nel report congiunto “L’Italia del recupero”.

Secondo il report, che si basa su dati definitivi del 2015, ci sono alcuni materiali che in Italia vengono ben differenziati e avviati ad una corretta ed efficiente filiera industriale del recupero.

Avvio a riciclo imballaggi (migliaia di tonnellate e % su immesso a consumo) – 2013/2015
[img src=”https://media.ecoblog.it/8/8e1/tabella_italia_riciclo_20161.png” alt=”Raccolta differenziata in Italia” size=”large” id=”169822″]
Credit immagine: Fondazione Sviluppo Sostenibile

Come si vede da questa tabella, relativa agli imballaggi, fatta eccezione per il solo alluminio i dati mostrano una crescita nella raccolta differenziata di tutti i materiali tra il 2014 e il 2015. Ricordiamo che il Pacchetto sull’Economia Circolare chiede ai Paesi membri della UE di differenziare, entro il 2030, il 65% dei rifiuti solidi urbani e il 75% degli imballaggi. In Italia, quindi, siamo già molto ben messi in quanto a tasso di riciclo di carta (80%), acciaio (73,4%), vetro (71%) e alluminio (70%, in calo però dell’1% rispetto al 2014). Plastica e legno crescono, rispettivamente, del 10% e del 5%, ma siamo ancora al 41% e al 61% del totale.

Sempre del 5% cresce la raccolta e il riciclo di pneumatici e frazione organica dei rifiuti urbani. Qualche ombra, invece, sul reimpiego e riciclo dei veicoli fuori uso: l’Europa ci chiede che il 95% del peso del mezzo venga avviato a recupero, noi siamo ancora all’83%.

Il Rapporto evidenzia come l’Italia abbia compiuto notevoli progressi nel campo del riciclo“, ha commentato il presidente di UNIRE, Andrea Fluttero, “grazie a un settore virtuoso e dinamico; una vera circolarità delle risorse non è stata ancora pienamente realizzata. Potrà esserlo solo a patto che si affrontino e si risolvano alcuni nodi da tempo irrisolti“.

In particolare UNIRE chiede regole “certe, chiare e stabili nel tempo, la semplificazione complessiva del settore, la migliore definizione del sistema consortile, che deve diventare sempre più sussidiario al mercato, il problema delle esportazioni e la necessità di sviluppare ricerca ed innovazione tecnologica. Tutti elementi indispensabili per dare ulteriore slancio al settore e senza i quali sarà difficile migliorare i risultati del nostro settore sia dal punto di vista economico che ambientale“.

Guardando alla filiera dei rifiuti nel suo complesso, quindi non solo alla raccolta differenziata, è interessante leggere i dati sulla produzione di materiali secondari. Cioè i materiali realizzati da materie differenziate e riciclate.

Produzione di materiali secondari per tipo di materiale (t.) – 2014
[img src=”https://media.ecoblog.it/f/fab/tabella_idr_20161.png” alt=”Materie prime seconde – Materiali secondari prodotti in Italia” size=”large” id=”169829″]

Da questi dati si scopre che nel nostro Paese oltre dieci milioni di tonnellate di materiali non sono altro che la seconda vita della nostra immondizia, correttamente differenziata e avviata ad una filiera industriale del recupero.

CREDIT foto: jedydjah su Flickr

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