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Trentino Alto-Adige: mobilità elettrica ed energie rinnovabili

Con Hyundai Ioniq Plug-in Hybrid alla scoperta del Trentino una delle regioni più green d’Italia.

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Lo sviluppo sostenibile rappresenta un percorso virtuoso costituito da molteplici aspetti e differenti realtà che proveremo a raccontare attraverso un viaggio in auto. Luoghi, tecnologie, persone, inauguriamo oggi la nostra rubrica dedicata alla Mobilità Sostenibile. Un road tour a basso impatto ambientale a bordo della nuova Hyundai Ioniq Plug-in Hybrid.

Hyundai Ioniq Plug-in: testa il risparmio

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Il Trentino Alto-Adige è sicuramente una delle regioni più green d’Italia. Dall’agricoltura biologica alle energie rinnovabili, dalla raccolta differenziata alla bioedilizia, il Trentino registra uno dei PIL più alti d’Italia e ha praticamente dimostrato che si può crescere con ricchezza e occupazione anche rispettando l’ambiente. Molti i primati detenuti dal Trentino Alto-Adige tra cui la più vasta diffusione di licenze Ecolabel e il più alto numero di detrazioni fiscali per la riqualificazione energetica degli edifici.

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La Regione è leader anche nel turismo ecosostenibile, grazie all’alto numero di piste ciclabili che ogni anno attirano migliaia di turisti, alle malghe vegetariane e agli agriturismi bio. In tema di mobilità sostenibile, il Trentino è stato tra i primi ad impiegare l’idrogeno. Scommettere sull’agricoltura biologica, la bioedilizia e il turismo sostenibile ha contribuito al miglioramento della qualità della vita della popolazione, una scelta che si è tradotta in sempre più investimenti.

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Abbiamo fatto un giro in questa splendida regione alla scoperta della mobilità elettrica e delle energie rinnovabili utilizzate in Trentino a bordo della Hyundai Ioniq Plug-in Hybrid. L’alto numero di colonnine di ricarica installate lungo le strade di questa regione ci hanno permesso di ricaricare costantemente il nostro propulsore elettrico da 45kW. La Hyundai Ioniq plug-in Hybrid si è rivelata essere l’auto ideale per visitare questo splendido territorio ricco di bellezze naturali, un viaggio molto interessante, ovviamente a basso impatto ambientale.

Trentino Alto Adige: mobilità elettrica

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Il tutto a beneficio dei cittadini, dell’economia e della società in generale. Il Piano Provinciale per la mobilità elettrica rientra nel più generale piano della Mobilità Sostenibile e vuole agevolare il cambiamento degli stili di vita e delle modalità abituali di spostamento attraverso interventi mirati e concreti realizzabili in tempi certi.

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Un piano che si svilupperà nel medio e nel lungo periodo e che si basa su alcuni punti fondamentali come l’agevolazione della realizzazione delle infrastrutture di ricarica, l’incentivazione economica dell’acquisto di veicoli elettrici, nonché dell’energia elettrica utilizzata per la mobilità e la definizione di un insieme di strumenti e norme tecniche specifiche.

Molte le iniziative messe in campo, tra cui l’adozione del rooming delle ricariche dando vita ad un “contatore virtuale” utilizzabile dagli utenti per assorbire energia da diversi sistemi di ricarica sparsi sul territorio provinciale, con relativo addebito del costo sul proprio conto. Ma anche l’incremento del servizio di bike sharing pubblico con biciclette a pedalata assistita come ampliamento ed integrazione del trasporto pubblico locale e, infine, l’incentivazione dell’acquisto di cargo bike, sempre a pedalata assistita, per la consegna delle merci in ambito urbano.

Lo sviluppo della mobilità elettrica: gli investimenti

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Attualmente, in Trentino, sono oltre 70 le colonnine di ricarica installate e circa 1.000 i veicoli elettrici immatricolati. Per lo sviluppo della mobilità elettrica sono stati ipotizzati per i prossimi 5 anni una serie di investimenti come l’installazione di colonnine di ricarica elettrica pubbliche o private per circa 1,6 milioni di euro, contributi per l’acquisto di veicoli elettrici per circa 14 milioni di euro, oltre ad uno sconto da concordare con i rivenditori di auto.

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In più, l’acquisto di biciclette e di cargo bike a pedalata assistita, soprattutto a sostegno degli spostamenti casa-lavoro e la fornitura a prezzo agevolato dell’energia elettrica per la ricarica dei veicoli, per un importo massimo di circa 315 euro/anno a veicolo per circa 4,5 milioni di euro.

Cavalese: il teleriscaldamento

[blogo-gallery id=”173101″ layout=”photostory” photo=”63-72″]Realizzata dagli architetti weber+winterle, la nuova centrale di Teleriscaldamento di Cavalese nel territorio della Val di Fiemme in provincia di Trento, è un vero esempio virtuoso dell’interazione tra architettura di qualità e processi sostenibili legati alla filiera biomassa-energia.

L’edificio amplia la centrale esistente e ospita i nuovi uffici di Bioenergia Fiemme, la società partecipata dal Comune di Cavalese attiva nella produzione di energia termica ed energia elettrica grazie al riciclo degli scarti industriali del legno della Valle e dello scarto dell’umido proveniente dalla raccolta differenziata. L’energia prodotta, pulita perché frutto del trattamento di materiale organico e non di idrocarburi, riscalda l’abitato di Cavalese. Una public company della quale sono soci, oltre al Comune, la Magnifica Comunità di Fiemme, le segherie che lavorano sul territorio, i cittadini in quanto utilizzatori del calore e la Cassa Rurale di Fiemme.

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Bioenergia Fiemme distribuisce l’energia termica, mentre il Comune distribuisce quella elettrica. Costato circa mezzo milione di euro al netto degli impianti, l’ampliamento prevede tre ambienti affiancati longitudinalmente: quello che contiene la nuova centrale con la caldaia dove viene prodotta e messa in rete l’acqua calda che arriva all’abitato, il vano dell’ORC, un impianto capace di trasformare l’energia termica proveniente dalla caldaia in energia elettrica e, infine, lo spazio dedicato agli uffici.

Durante i lavori di cantiere è stato poi aggiunto un ulteriore ambiente per la produzione del pellet. Per quanto riguarda il sistema costruttivo, la centrale termica è stata realizzata in cemento armato, mentre per gli uffici è stato utilizzato in parte un telaio in legno lamellare portante, in parte il sistema costruttivo x-lam in abete della Valle. La copertura è in lamiera con un impianto fotovoltaico in grado di coprire il fabbisogno energetico della centrale di teleriscaldamento e di fornire ulteriore energia all’abitato.

Cavalese: il fotovoltaico

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Continua a bordo della Hyundai Ioniq Plug-in Hybrid il nostro viaggio alla scoperta di Cavalese in modalità totalmente elettrica. Il comune di Cavalese, poco più di quattro mila abitanti, ha già intrapreso da anni la strada dell’autosufficienza energetica. Ad oggi conta ben 102 impianti solari fotovoltaici per complessivi 1,1 MW di potenza installata su tetti e coperture che contribuiscono al raggiungimento del risultato di autosufficienza energetica. A questi si aggiunge un impianto mini idroelettrico da 706 kW, un impianto a biogas da 1 MW e uno a biomassa in cogenerazione da 1 MW elettrico e 23,5 MW termici connesso alla nuova centrale di teleriscaldamento. Il Comune è il proprietario della rete elettrica.

Hyundai Ioniq Plug-in Hybrid

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Hyundai Ioniq Plug-in Hybrid combina un motore 1.6 benzina GDI 4 cilindri a iniezione diretta capace di erogare 105 cavalli e sviluppare una coppia massima 147 Nm, con un propulsore elettrico da 45 kW (61 cavalli). Il cambio automatico è automatico a sei rapporti. La batteria da 8,9 kWh agli ioni polimeri di litio è il cuore del sistema e consente fino a un massimo di 63 chilometri di guida totalmente elettrica.

Insieme, i due motori, elettrico e benzina, erogano ben 141 cavalli, in grado di far accelerare la vettura da 0 a 100 km/h in appena 10,6 secondi con una velocità massima di 178 km/h. Il sistema “On-Board Charger” da 3,3 kW converte la corrente alternata in ingresso in corrente continua per ricaricare il sistema di batterie ad alto voltaggio. La Hyundai Ioniq Plug-in Hybrid può essere ricaricata presso le colonnine in circa 2 ore e quindici minuti oppure utilizzare il cavo per la presa casalinga.

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Bassissime le emissioni di CO2, 26 g/km, mentre i consumi sono pari a 1.1 l/100 km (ciclo combinato NEDC). Hyundai Ioniq Plug-in Hybrid ha un peso di 1.570 kg, il bagagliaio ha una capacità compresa tra 341 e 1401 litri. Il prezzo della Hyundai Ioniq 1.6 Plug-in Hybrid DCT in versione Comfort è di 33.750 Euro, 36.250 Euro per la l’allestimento top di gamma Style.
 

Hyundai Ioniq Electric

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Ioniq Electric mantiene lo stesso design della carrozzeria, ma si distingue per un differente look anteriore costituito da un rivestimento aerodinamico al posto della tradizionale griglia cromata e dalle finiture esterne color rame. La batteria con polimeri agli ioni di litio da 28 kWh garantisce un’autonomia massima di 280 km e consumi nell’ordine di 11,5 kWH ogni 100 km. La ricarica della batteria fino all’80% richiede solo 24 minuti utilizzando un caricatore rapido (DC) da 100 kW.

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L’elettromotore da 120 CV e 295 Nm abbinato alla trazione anteriore permette alla Hyundai Ioniq Electric di raggiungere i 165 km/h di velocità massima. Tre le modalità di guida “Normale”, “Eco” e “Sport”. Soprattutto in quest’ultima si apprezza la spinta, con una coppia di 295 Nm disponibile in modo istantaneo e l’accelerazione da 0 a 100 km/h in 9,9 secondi. Ovviamente la trasmissione è diretta, basta premere il pulsante Drive per abilitare la marcia avanti, mentre si dimentica subito anche l’utilizzo del freno.

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La particolarità di Hyundai Ioniq Electric si trova dietro al volante. Due particolari paddles identici alle classiche palette usate comunemente per ingranare e scalare marcia qui gestiscono il sistema di recupero dell’energia in fase di frenata, imparando a rallentare regolando la potenza su quattro diversi livelli. Il prezzo della Hyundai Ioniq Electric in versione Comfort è di 37.000 Euro, 39.000 Euro per l’allestimento top di gamma Style.

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