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ECOLOGIA

La Terra del nucleare: Nuclear Land il film dossier che spaventa la Francia

Nuclear Land è il film dossier girato in Francia nella regione più nuclearizzata del Pianeta: la Normandia

Se in Italia abbiamo la Terra dei Fuochi, in Francia hanno la Terra del nucleare, ovvero la Normandia che risulta essere la Regione più nuclearizzata del Pianeta per la presenza del sito di stoccaggio di La Hague dove sono stoccate le scorie nucleari dei 58 reattori francesi. Certo, l’immagine da cartolina che abbiamo della regione settentrionale francese è di tutt’altro tipo,come ha modo di mostrare nella sua pellicola Nuclear Land la regista Esther Hoffenberg.

Il racconto si sviluppa sul filo dell’ironia, tra il serio e il faceto e affronta un viaggio nei meandri di segreti tenuti ben nascosti come il trattamento delle scorie nucleari. Esther Hoffenberg attraverso il racconto di cittadini, politici, associazioni e industriali svela i numerosi aspetti di una realtà angosciante: che significa vivere con le scorie nucleari accanto?

In Francia l’84% dell’energia elettrica del paese, più che in qualsiasi altro paese arriva dalle centrali nucleari e dunque il film si concentra principalmente sul sito di stoccaggio delle scorie nucleari di La Hague in Normandia, nw esplora i vantaggi, le sfide, le insidie, le polemiche e pericoli futuri percepiti che circondano la dipendenza dei francesi dal
nucleare.

Il sindaco di La Hague commenta nel film dossier:

La maggior parte delle persone nella regione non sono preoccupate e sarebbe benvenuto anche un EPR.

Ma gli impianti di trattamento delle scorie nucleari da Sellafield a La Hague sono stati corresponsabili del raddoppiamento della quantità di iodio radioattivo 129 su tutto il pianeta. I cittadini di La Hague sono piegati dal tabù: non si parla di nucleare e meno che meno se ne parla non è per dirne male. Solo un ex responsabile delle operazioni di deposito dei rifiuti nucleari di La Hague, dice con un misto di rassegnazione e rammarico:

Pagheremo le conseguenze – forse non noi , ma i nostri figli o nipoti.

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