
Il costo del ritorno a scuola: dati e tendenze (www.ecoblog.it)
L’inizio del nuovo anno scolastico porta con sé non solo il ritorno in aula dei studenti, ma anche un aumento dei costi.
Il caro scuola si conferma una questione centrale, con prezzi in crescita per libri, materiale scolastico e zaini, che pesano fortemente sul bilancio domestico. Federconsumatori ha recentemente pubblicato un rapporto dettagliato che evidenzia queste dinamiche, fornendo anche consigli utili per contenere la spesa.
Secondo l’Osservatorio nazionale di Federconsumatori, per il nuovo anno scolastico 2025/2026, la spesa media per alunno sale a circa 658,20 euro, con un aumento generale dell’1,7% rispetto al 2024. Questo incremento rispecchia l’inflazione di fondo, ma alcune categorie di prodotti hanno subito rincari più marcati. Le voci più significative restano gli zaini, soprattutto quelli di marca, trolley o con caratteristiche tecnologiche come il power bank integrato, che possono arrivare a costare fino a 137 euro. Anche gli astucci di marca oscillano tra 27 e 37 euro, mentre i quaderni e i set di matite raggiungono rispettivamente i 2 euro l’uno e 8-9 euro a confezione.
La spesa complessiva comprende anche i ricambi di materiale scolastico, necessari nel corso dell’anno, e si concentra maggiormente sulle famiglie con figli alle prime classi di medie e superiori. Per uno studente al primo anno di scuola media, la spesa media è di circa 555 euro per i libri e 658 euro per il materiale scolastico, con un aumento del 20% rispetto al 2024. Per la prima superiore, la cifra totale può superare i 1.400 euro.
Strategie per risparmiare sul materiale scolastico
Federconsumatori sottolinea come il luogo e il metodo di acquisto incidano profondamente sui costi finali. In particolare, l’acquisto online garantisce un risparmio medio del 21,6% rispetto ai negozi fisici specializzati, e del 3% rispetto alla grande distribuzione organizzata. Questa tendenza è ormai consolidata e rappresenta una opportunità da non sottovalutare per le famiglie.
Inoltre, per quanto riguarda i libri scolastici, che rappresentano la voce di spesa più rilevante, si registra un calo del 9,2% rispetto all’anno precedente, con una spesa media di 537,10 euro per studente, inclusi due dizionari. Nonostante le oscillazioni tra i diversi gradi di istruzione – con aumenti per le scuole medie e riduzioni o stabilità per le superiori – la scelta di libri usati rimane il metodo più efficace per risparmiare.
Numerose piattaforme online e gruppi social dedicati agli studenti e alle famiglie facilitano lo scambio o la vendita di testi usati, consentendo un risparmio che può arrivare anche al 26%. Questo approccio, oltre a essere vantaggioso economicamente, contribuisce anche a una maggiore sostenibilità ambientale.

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Nonostante qualche segnale positivo, il caro scuola rimane una sfida significativa per i bilanci familiari, aggravata dall’inflazione sui prodotti di cancelleria e materiali di consumo. Secondo l’Unione nazionale dei consumatori, i prezzi di quaderni e carta sono aumentati del 9,2% rispetto a un anno fa e del 17,2% rispetto al 2021, mentre penne, matite ed evidenziatori segnano rialzi del 5,6% sul 2022 e del 12% su due anni.
Questi incrementi hanno spinto le associazioni di consumatori, tra cui Assoutenti e Federconsumatori, a chiedere un intervento immediato del governo. In particolare, si propone di rivedere le normative che limitano gli sconti sui libri scolastici da parte di grandi catene e piattaforme digitali, attualmente fissati al 15% del prezzo di copertina, limite considerato troppo restrittivo rispetto al passato, quando i ribassi potevano raggiungere il 25%.
Le associazioni suggeriscono anche l’introduzione di kit scolastici a prezzi calmierati, realizzati in collaborazione con la grande distribuzione e i produttori, per offrire alle famiglie prodotti di base a costi accessibili, evitando così gli extra legati a mode e marchi di tendenza, che spesso gonfiano inutilmente il prezzo finale.
Consigli pratici per genitori e studenti
Per contenere la spesa, Federconsumatori ha stilato una serie di raccomandazioni:
- Favorire l’acquisto di materiale usato, sia per i libri che per il corredo scolastico, sfruttando i canali di vendita tra privati e i gruppi social dedicati, con risparmi stimati tra il 26% e il 50%.
- Utilizzare piattaforme online per scambi o donazioni di materiale scolastico, approfittando di offerte gratuite o a basso costo, soprattutto per astucci, zaini e oggetti da disegno.
- Preferire la grande distribuzione organizzata per l’acquisto di materiale di cancelleria, dove si risparmia mediamente il 19% rispetto ai negozi specializzati.
- Approfittare delle versioni digitali dei testi scolastici, spesso proposte con sconti fino al 39% rispetto al cartaceo, e degli sconti disponibili online, che possono ridurre il costo tra il 10 e il 12%.
- Sfruttare dispense e materiali didattici forniti dagli insegnanti e dalle biblioteche, che permettono di evitare l’acquisto di alcuni testi, alleggerendo così la spesa complessiva.
In questo scenario, l’attenzione alle scelte di acquisto e la conoscenza delle opportunità offerte da canali alternativi diventano strumenti fondamentali per affrontare un rientro a scuola che, nonostante gli aumenti, può essere gestito in modo più sostenibile per le famiglie italiane.