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Agricoltura

Contadini in protesta in Colombia, senza piantagioni di coca non hanno alternative

La protesta dei contadini in Colombia dura da oltre un mese e negli ultimi giorni è stata soffocata con l’intervento delle forze speciali. I campesinos protestano poiché dopo lo stradicamento delle coltivazioni di cocaina non hanno alternative alle colture

La manifestazione dei campesinos che tiene banco da 40 giorni le attenzioni della stampa internazionale (noi italiaani non ci siamo) nella regione del Catatumbo in Colombia è diventata una questione imbarazzante per il Governo. La settimana scorsa il presidente Santos ha richiesto l’intervento dei corpi speciali ESMAD che hanno attaccato i manifestanti, oltre 4000, che volevano occupare l’aeroporto di Ocaña. Ci sono stati almeno due morti e centinaia di feriti in un attacco che va definito di tipo militare.


Il perché delle proteste è presto detto: nella zona alle famiglie di campesinos sono state sradicate le coltivazioni di coca e sequestrati i terreni e dunque non hanno di fatto di che sussistere. Le associazioni agricole dunque chiedono, per ripristinare sia la legalità sia i diritti dei contadini, di dichiarare la zona Riserva rurale e di stabile delle sovvenzioni per le famiglie che dovranno appunto intraprendere nuove colture.

Ma veniamo alla necessità di rendere la zona Riserva rurale: la regione del Catatumbo è ricca di risorse naturali quali petrolio, carbone e uranio. Tra il 1998 e il 2005 l’area è stata letteralmente preda d’assalto dalle Autodefensas Unidas de Colombia (AUC), ovvero una associazione di paramilitari comandati da Salvatore Mancuso che ha ucciso oltre 11.200 persone, fatto scomparire 600 e autori di 60 massacri. Ovviamente l’area è stata abbandonata e dunque luogo ideale per essere traslato a speculazioni di ogni genere, dallo sfruttamento con la palma da olio alle concessioni per lo sfruttamento del sottosuolo a multinazionali straniere. Nel mezzo il narcotraffico che si approvvigiona dalla colture di coca.

In mezzo il progetto degli Stati Uniti, ossia quel Plan Colombia che dovrebbe debellare il narcotraffico ma che di fatto mira a facilitare la strada alle speculazioni. In ogni caso la lotta al narcotraffico nonostante gli ingenti investimenti è fallita, così come sono fallite miseramente le fumigazioni aeree con glifosato che oltre a distruggere le piante di coca hanno distrutto anche tutte le altre colture.

Oggi siamo alla crisi che viene puntualmente registrata e diffusa attraverso i social come twitter da cui è possibile seguire in tempo reale cosa accade nei campi di Catatumbo. Indubbiamente i narcos avranno i loro interessi a volere che una storia del genere sia diffusa e mostrata al mondo, ma di contro anche molte Ong che lavorano per il rispetto dei diritti umani hanno la stessa necessià. In mezzo i contadini che hanno necessità di sopravvivere e non di spostarsi in città. Il presidente Santos riuscirà a mettere in pedi un piano di tutela per i campesinos?

Via | La Opinion, Annalisa Melandri
Foto | Jhon Jacome su Twitter

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