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Abusivismo edilizio: stanziati 10 milioni di euro per abbattere gli ecomostri

Il fondo finanzierà i lavori delle amministrazioni comunali che dovranno successivamente rivalersi sui soggetti inadempienti 

È di 10 milioni di euro lo stanziamento del Ministero dell’Ambiente per la demolizione e la rimozione degli edifici costruiti senza permessi o in totale difformità delle concessioni per l’edificazione. Lo ha annunciato la scorsa settimana il ministro dell’Ambiente Andrea Orlando illustrando i contenuti del disegno di legge approvato dal Consiglio dei Ministri il 26 luglio 2013, in relazione al sostegno ai Comuni per l’abbattimento dei manufatti abusivi in aree sottoposte a   dissesto idrogeologico.

Orlando ha spiegato che

secondo le attuali norme le amministrazioni comunali hanno l’obbligo di agire in sostituzione del soggetto inadempiente per poi rivalersi economicamente su di esso per le spese sostenute. Ciò comporta per gli enti locali l’esigenza di rilevanti disponibilità finanziarie immediate. Ma spesso, come sappiamo, queste disponibilità non ci sono.

Dunque lo stanziamento sarà, in realtà, una sorta di “prestito” che, una volta restituito dai soggetti inadempienti, dovrebbe tornare al ministero per sostenere nuove “emergenze” e attività di rimozione. Il fondo verrà, dunque, costantemente rifinanziato. Con questi fondi potranno essere realizzati un centinaio di interventi (da 100mila euro l’uno circa), ma, appunto, le stesse risorse dovrebbero tornare alle casse ministeriali e finanziare altre attività, con un rifinanziamento a oltranza.

La scelta del Ministero dell’Ambiente è legata al fatto che nella maggior parte dei casi all’accertamento dell’abuso e all’adozione dell’ordine di demolizione non consegue l’esecuzione: dal 2000 al 2011 si è stimato che si 46.760 ordinanze emesse soltanto 4.956 hanno avuto luogo (il 10,6%). Questo proprio perché le amministrazioni comunali devono anticipare le risorse della demolizione per poi rivalersi sui soggetti inadempienti, per quanto riguarda le spese sostenute. Una catena che il finanziamento approvato di recente proverà a spezzare.

Via | Adn Kronos

Foto © Getty Images

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