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Agricoltura

Risorse genetiche, l’Europa fa un passo avanti verso la ratifica del Protocollo di Nagoya

Nella votazione del 12 settembre il Parlamento europeo ha dato il via al corso per la ratifica del protocollo di Nagoya, una convenzione delle Nazioni Unite sulla biodiversità

Il protocollo di Nagoya è un accordo che disciplina la tutela della biodiversità, impostando limiti sulla quantità di una risorsa genetica, sia essa vegetale o animale, che le aziende possono sfruttare per i loro prodotti. Le regole del Protocollo stabiliscono anche che le proprietà delle risorse genetiche appartengono anche alle comunità indigene in cui si trovano le risorse genetiche.

Il tentativo di diluire queste regole è stato manifestato anche nell’ultima votazione ma il rischio è stato allontanato come a riferito a Euractiv perché come ha rilevato un parlamentare:

Il 90 % delle risorse genetiche sono nell’emisfero meridionale e il 90 % dei brevetti sono nell’emisfero settentrionale

Il punto è che la regolamentazione è necessaria per i tanti casi di biopirateria, ad esempio con Enola un fagiolo giallo del messico o una varietà di geranio del SudAfrica , il Pelargonium sidoides, già sfruttati da tempo per le loro proprietà antimicrobiche e espettoranti.

Piante : come il ” Enola ” , un fagiolo giallo originaria del Messico , e sidoides Pelargonium , una varietà di geranio sudafricano noto per le proprietà antimicrobiche e qualità espettoranti, sono stati i soggetti di casi di biopirateria di lunga durata.

Un certo numero di aziende ha già iniziato di propria iniziativa a compensare le comunità indigene per lo sfruttamento delle risorse genetiche ma attualmente in Europa solo 16 Paesi hanno ratificato il protocollo (l’Italia ha aderito nel 2011).Il termine per la ratifica del protocollo di Nagoya è luglio 2014 e ne occorrono 50 per renderlo valido. Al momento sono state attivate 20 ratifiche.

Via | Euractiv

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