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Salario minimo a 3240 euro al mese: si vota in Svizzera con un referendum

Come far ripartire l’economia e i consumi? Le questioni in questi giorni sono al centro del dibattito politico in Svizzera con una proposta votata con un referendum il prossimo 18 maggio: portare il salario minimo a 3240 euro o 4000 franchi svizzeri

La Svizzera è chiamata alle urne il prossimo 18 maggio per votare attraverso un referendum l’innalzamento del salario minimo a 4000 franchi svizzeri, ossia a 3240 euro pari a 22 franchi svizzeri all’ora per 40 ore di lavoro settimanali, il che lo porterebbe a essere il più elevato al mondo. Attualmente non esiste in Svizzera alcuna legge che fissi il salario minimo sebbene esistano degli accordi collettivi sul lavoro diversi per ogni categoria. L’iniziativa nasce per portare sostegno a circa 330 mila lavoratori e lavoratrici così da consentirgli di arrivare a fine mese senza affanno. In pratica al 9% dei lavoratori del paese che ricevono meno soldi in busta paga rispetto a tutti gli altri lavoratori svizzeri.

In sostanza la proposta del referendum va contro quel dumping sociale e salariale che sembra si sia verificato in Germania. Insomma, siamo in una zona molto distante da quella che conosciamo come decrescita, ossia la revisione dei consumi al ribasso ma pilotata. In Italia siamo attualmente alla decrescita infelice con l’applicazione dei mini-job a poco meno di 400 euro mensili e il peso del precariato per circa 3,3 milioni di lavoratori che portano a casa uno stipendio mensile di poco meno di 800 euro.

Spiegano i sindacalisti dell’USSche hanno proposto il referendum con il sindacato UNIA:

La ricchezza in Svizzera è frutto del lavoro di tutti ma è ingiustamente divisa. I sindacati vogliono creare potere d’acquisto, nuovi impieghi e dare maggiore dignità ai lavoratori.

Si tenga presente che questo genere di iniziative a sostegno dell’economia sono in discussione anche altrove: Barack Obama, ad esempio intende innalzarlo a 10,10 dollari l’ora; in Francia è fissato a 9,53 euro e in Germania il Mindestlohn è stato fissato a 8,50 euro dal 2015, sebbene susciti accese polemiche da parte dei datori di lavoro; in Italia è appena iniziata la discussione e con noi non lo contemplano Austria, Cipro, Danimarca, Finlandia e Svezia. E’ valido negli altri 21 Stati membri.

In Svizzera un funzionario guadagna mediamente 7275 euro ma il costo della vita è molto elevato e rosiccha praticamente tutto lo stipendio. Zurigo è la quarta città al mondo più cara e dunque i sindacati sperano di far ripartire l’economia proprio attraverso l’innalzamento degli stipendi.

Rispetto agli spauracchi avanzati dalla destra e dagli economisti che prospettano un crollo dell’occupazione Ewald Ackermann dell’USS risponde così:

La stragrande maggioranza dei bassi salari si trova nei rami dell’economia interna, come i servizi personali (parrucchieri, cure per il corpo, lavanderia…), il commercio al minuto, il settore alberghiero e dei ristoranti. Come farebbero a delocalizzare? La popolazione svizzera andrebbe forse a farsi tagliare i capelli in Polonia o in Ungheria?

Via | Swiss.info, Le Figaro, Proteger le salaries
Foto | USS

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