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Auto Elettriche

Auto elettriche, l’unione fa la forza: BMW, Daimler, Ford e VW stringono una nuova alleanza

L’accordo tra cinque big dell’auto per l’infrastrutturazione europea nel settore elettrico è una scommessa vincente.

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Ben cinque colossi dell’automotive, BMW, Daimler, Ford e Volkswagen, hanno stretto una joint venture per sviluppare una rete di colonnine di ricarica per auto elettriche: l’obiettivo è quello di aprire in Europa almeno 400 stazioni, con potenze fino a 350 kW, a partire dal prossimo anno.

Le cinque “sorelle” hanno annunciato questa mattina la firma di un memorandum d’intesa “aperto” che punterà sulla tecnologia SAE CCS (Combo Charging System, già sfruttata dalla BMW, dalla Volkswagen e da altri), con l’obiettivo di arrivare “fino a 350 kW”, la cosiddetta ricarica ultra-rapida: l’accordo sarà partecipato alla pari da tutti i firmatari, che hanno lasciato aperta la porta a nuovi partner che potranno, se vorranno, inserirsi nella joint venture in un secondo momento.

La lungimiranza del progetto, o almeno la sua visione, è negli obiettivi: al momento non esistono auto in commercio in grado di sfruttare la ricarica ultra-rapida ma le cose, nel mercato elettrico, sono in rapidissima evoluzione e potrebbero cambiare presto. Tanto vale, avranno pensato le big dell’automotive, dare un’accelerata. I lavori di infrastrutturazione cominceranno il prossimo anno e andranno avanti fino al 2020, quando i costruttori si attendono migliaia di punti di ricarica in tutta Europa.

Come spiegato nel memorandum, a differenza dei Supercharger della Tesla (attualmente 700 solo in Europa al momento impostati sui 120 kW), le colonnine saranno utilizzabili da elettriche e ibride plug-in di tutte le marche, fermo restando l’impiego dei connettori Combined Charging System (CCS, i connettori standard). Come ricordano i nostri colleghi di Autoblog l’obbiettivo è quello di rendere le ricariche delle auto elettriche comode e rapide come un tradizionale rifornimento di benzina, a partire dalle lunghe percorrenze autostradali.

Tutte e cinque le case firmatarie hanno importanti progetti nel settore elettrico ed è questo il tratto più caratteristico dell’interesse nel settore: BMW lancerà la i8 Roadster nel 2018, una X3 elettrica entro il 2021 e la iNext, una nuova ammiraglia autonoma a emissioni zero, Daimler si appresta a investire la bellezza di 10 miliardi di euro per EQ, il nuovo brand della casa di Stoccarda che debutterà nel 2020 con un Suv, addirittura anche Porsche è al lavoro sulla Mission E, mentre Audi sta sviluppando un Suv completamente alimentato a elettricità, pronto probabilmente nel 2018, Ford ha investito lo scorso anno ben 4 miliardi di euro per lo sviluppo di 13 modelli in linea con tutti i parametri di mobilità sostenibile, da lanciare entro il 2020 (tra cui un’elettrica pura da 300km di autonomia). A queste si potrebbero aggiungere le case francesi, italiane, spagnole, giapponesi che già hanno in essere dei progetti di sviluppo in tal senso, rendendo la joint-venture un esempio virtuoso in tal senso.

Il progetto è ambizioso e merita di essere seguito con costanza e attenzione, anche da parte dei media: sia mai che la mobilità elettrica sarà veramente il futuro dell’auto privata.

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