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MOBILITA' SOSTENIBILE

Mobilità sostenibile e autonoma: a Roma i minibus elettrici di Navya

In questi giorni Atac ha presentato in commissione mobilità  i nuovi autobus elettrici a guida autonoma Navya Shuttle, dedicati agli spostamenti del primo e ultimo miglio.


Un assaggio di futuro per la commissione mobilità di Roma capitale e per tutti i cittadini che hanno potuto toccare con mano e provare uno dei mezzi a guida autonoma più avanzati sul mercato.

Il Navya Shuttle infatti è più di un prototipo: è già commercializzato in 20 paesi nel mondo, ed in 15 di questi è già possibile utilizzarlo su strade pubbliche (negli altri 5 l’uso è dedicato a strutture private).

 

Navya Shuttle: cos’è e come funziona?

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Il Navya Shuttle arrivato ora anche in Italia promette di rivoluzionare la mobilità urbana del primo e ultimo miglio e vanta una serie di soluzioni tecniche che lo rendono concretamente un mezzo sicuro, affidabile e green.

Lo Shuttle è predisposto per ospitare fino a 15 persone: 11 sedute e 4 in piedi, e grazie al pacco batterie da 33 kWh  ha un’autonomia compresa tra le 8 e le 9 ore. La ricarica può avvenire tramite Piastre a induzione, via colonnina o attraverso la classica presa domestica.

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La ricarica a induzione permette al Navya di poter rimanere sempre carico senza mai esser connesso ad una presa, posizionando le piastre in punti strategici come i capolinea e nelle zone di sosta. Il minibus elettrico grazie alle 4 ruote sterzanti e alle dimensioni ridotte (4,75m x 2,11m x 2,65m) è agilissimo e può muoversi con facilità anche nei centri storici e nelle zone pedonali, operando ad una velocità media di 25 km/h fino a 40 km/h.

Sul piano estetico il nuovo Navya è simmetrico al 100%, e può muoversi ugualmente in entrambe le direzioni di marcia. La vista a bordo offre una panoramica a 360 gradi grazie alle ampie vetrate.

 

Navya Shuttle: è davvero così sicuro?

Abbiamo provato a metterlo in difficoltà in tutti i modi, anche poco ortodossi, provando letteralmente a saltare in mezzo alla strada a pochi centimetri dal cofano mentre il bus percorreva il suo percorso, e con estremo  entusiasmo non ci siamo riusciti. Lo Shuttle grazie alle ridotte velocità operative riesce a compiere una frenata di arresto immediata in pochi centimetri.

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La sicurezza è uno dei punti di forza di questo veicolo che rimane sicuro sia per i passeggeri, grazie al telaio rinforzato, che per i pedoni grazie a tutti i sensori che operano simultaneamente.

Il Navya Shuttle infatti, per operare monitora costantemente  2 telecamere a 180 gradi,  6 sensori Lidar che scansionano il territorio circostante in 2d e 3d e l’antenna GNSS che permette di tracciare precisamente la posizione GPS attraverso i satelliti e la connessione dati.  La connessione è elemento fondamentale di questo minibus  che supporta le reti 3g, 4g, e 5g,  permettendo  un controllo 24/24h direttamente dalla base centrale a Lione, per il monitoraggio costante del mezzo anche da remoto e il controllo in caso di guasto o emergenza.

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Il bus è programmato per monitorare attraverso i sensori tutto quello che gli avviene intorno, riconoscendo gli oggetti che si muovono e ricollegandoli al movimento delle persone. Il software gli permette quindi di monitorare tutti i movimenti e prevenire eventuali azioni  bloccando la vettura in pochi centimentri appena una persona o un ostacolo gli si ponga davanti.

 

Avvenuto il blocco la vettura aziona tre livelli di sicurezza. In primo luogo il suono di una campanella, per sollecitare gentilmente la persona a spostarsi dal percorso, se questo non avviene entra in funzione automaticamente il clacson. In caso di blocco permanente  la vettura manda la segnalazione alla centrale di comando e  passa in modalità manuale, lasciando il comando all’operatore a bordo.

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Il livello di tecnologia a bordo le permetterebbe di poter aggirare l’ostacolo o esser già controllata da remoto per aggirarlo, ma in questa fase di transizione e sperimentazione di guida autonoma in tutto il mondo l’azienda ha scelto di procedere per step.

Le declinazioni di questa nuova vettura grazie alla connessione 5g e alla geolocalizzazione possono essere tantissime, anche a livello culturale.  Il bus  può già essere utilizzato per condurre le persone in un percorso guidato nei centri storici mostrando e raccontando gli edifici storici e caratteristici, integrando le informazioni con lo schermo a bordo.

 

Veicoli a guida autonoma

In Italia la legislazione riguardo alla guida autonoma è carente e restrittiva, soprattutto se confrontata a quella di altri paesi europei più libertini, come la Francia, dove la guida autonoma è già una piccola realtà, ed è banco di prova anche per tante aziende automobilistiche. Ed è proprio in Francia che nasce Navya, uno degli esempi più concreti e funzionali di mobilità urbana driverless.

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L’azienda si è concentrata in particolare sulla piccola mobilità urbana elettrica, del primo e ultimo miglio, proponendo due prodotti: lo Shuttle da 15 persone e il Cab, un taxi a guida autonoma  che può portare fino a 6 persone.

Al momento in Italia il piccolo bus verrà importato probabilmente su Roma e Torino, con  guida autonoma di livello 3, con l’obbligo di un conducente a bordo, che in questo caso fungerà più da operatore, poichè sarà chiamato principalmente a visionare il tragitto del veicolo.

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