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Mobilità sostenibile in aria: italiani vincono il concorso British Airways

La bandiera dell’Italia sventola sul gradino più alto del podio di un concorso sull’aviazione sostenibile indetto da British Airways.

Spostare l’attenzione sulla mobilità sostenibile in ambito aereo non garantisce risultati immediati, per la complessità della sfida, ma British Airways ha lanciato un concorso accademico, per immaginare i prossimi 100 anni dell’aviazione, con particolare riguardo ai carburanti del futuro.

L’iniziativa, battezzata “BA 2119: Future of Fuels“, è stata interpretata al meglio da un team italiano di studenti abruzzesi, in esercizio all’University College London (UCL), che si sono aggiudicati il confronto, vincendo il premio messo in palio dalla celebre compagnia aerea.

British Airways celebra nel 2019 il suo centenario. Per sottolineare questo traguardo anagrafico e la volontà di raddoppiarlo, i manager hanno deciso di spingere sul pedale dell’acceleratore, cercando di leggere in anticipo gli scenari che prenderanno forma nel prossimo secolo.

Con l’obiettivo di allargare lo sguardo, giovandosi di importanti partnership, il noto vettore d’oltremanica ha invitato le università britanniche a sviluppare un nuovo o diverso percorso per raggiungere la leadership globale nello sviluppo di carburanti sostenibili per l’aviazione.

La compagnia aerea ha posto la domanda su come alimentare un volo a lungo raggio per almeno cinque ore e produrre zero emissioni di CO2. Diverse le risposte al quesito fornite dagli studenti. Oggi British Airways ha annunciato che il vincitore della sfida è l’University College di Londra.

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Il team vincente è composto dagli studenti di ingegneria chimica dell’Università dell’Aquila, Fabio Grimaldi, Alex Sebastiani e Stefano Iannello, seguiti dal Supervisore Accademico Massimiliano Materazzi. Per questo risultato, l’University College London riceverà 25 mila sterline e un invito a presentarsi al consiglio di amministrazione di IAG, nonché a due delle più grandi conferenze sull’aviazione sostenibile del mondo: l’IATA Alternative Fuels Symposium a New Orleans a novembre e il Summit annuale di sostenibilita a Montreal il mese successivo.

I lavori dei team sono stati giudicati sulla base di una combinazione di criteri, tra cui il potenziale di riduzione del carbonio, il livello di innovazione, il valore per l’economia del Regno Unito e la fattibilità del progetto.

Le proposte finaliste sono state le seguenti:

UCL

La soluzione dell’UCL, risultata vincitrice, trasformerebbe i rifiuti domestici in carburante per aerei, costruendo impianti per convertire i rifiuti in prossimità delle discariche in tutto il paese. Il team stima che questo potrebbe fornire 3,5 milioni di tonnellate di carburante per aerei ogni anno entro il 2050, con conseguente riduzione delle emissioni e che corrisponderebbe all’effetto di eliminare più di 5,5 milioni di automobili ogni anno.

Heriot Watt

Heriot Watt ha ideato una soluzione sostenibile che vedrebbe la biomassa – come il legno e le colture agricole – convertita in combustibile, producendo 2,4 milioni di tonnellate all’anno di carburante per l’aviazione. Questa soluzione eliminerebbe più anidride carbonica dall’ambiente di quella prodotta per alimentare l’aereo. Si stima che corrisponderebbe all’eliminazione dalla circolazione di tre milioni di automobili all’anno.

LSE

Christie Burley della LSE ha ideato una soluzione che raccoglie la CO2 prodotta dagli impianti industriali esistenti e la converte in carburante per aerei. Ha stimato che la sua tecnologia potrebbe produrre 1,95 milioni di tonnellate di carburante per aerei all’anno e consumare 9,7 milioni di tonnellate di CO2, ovvero circa l’otto per cento del consumo globale di CO2 nell’industria.

Via | hkstrategies

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