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ECOLOGIA

Rifiuti di Roma, via ai primi carichi nel Lazio e ai controlli del Noe: presidio a Colfelice

Clini manda il Noe a controllare gli impianti, a Colfelice i cittadini organizzano presidi e barricate: da problema ambientale a ordine pubblico, così si risolve l’emergenza rifiuti

Questa mattina i primi bastimenti carichi di rifiuti urbani provenienti da Roma sono arrivati agli impianti di Albano e Viterbo, sotto l’attenta “scorta” e il controllo dei Carabinieri del Noe (Nucleo Operativo Ecologico), come deciso soltanto ieri dal ministro Corrado Clini (una decisione certamente non sorprendente).

La decisione del ministro di impiegare il Noe per controllare gli impianti laziali destinati a fronteggiare e sostenere in parte l’emergenza rifiuti che attanaglia la Capitale assicurerebbe l’applicazione delle misure contenute nel decreto sui rifiuti di Roma: in particolare i Carabinieri dovranno accertare che le informazioni relative alla capacità di trattamento degli impianti di destinazione, inviate dalle autorità al ministero, siano corrette e complete.

I militari del Noe si focalizzeranno, prioritariamente, sugli impianti di Castelforte ed Aprilia (Latina), Paliano, Roma Salaria e Rocca Cencia, Roma Malagrotta e Colleferro (Roma), Colfelice e San Vittore nel Lazio (Frosinone), anche se per questi ultimi due i controlli saranno effettuati non nell’immediato visto che per la provincia di Frosinone non c’è ancora certezza.

Nonostante ciò è proprio la Ciociaria (provincia di Frosinone) ad essere il territorio più agguerrito nell’osteggiare la possibilità dell’arrivo dei bastimenti di immondizia da Roma: questa mattina si è tenuto un presidio davanti all’impianto di Colfelice (dove potrebbero arrivare fino a 400 tonnellate al giorno di RSU, rifiuti solidi urbani):

Una quantità che metterebbe in crisi tutto il ciclo di lavorazione dell’immondizia che oggi soddisfa al 100% i fabbisogni dei Comuni ciociari, ma che non ha né gli strumenti né i mezzi per accogliere altra spazzatura

sottolinea l’ex presidente della Provincia Antonello Iannarilli.

Il tutto ricorda, senza i clamori e le criticità dell’epoca, il 2008 campano: il problema dell’emergenza rifiuti si è ufficialmente trasformato in un problema di ordine pubblico, traslando le questioni ambientali e sanitarie verso significati vuoti e, è perfettamente evidente a Malagrotta, fini a se stessi.

Viene da pensare che il Ministro Clini abbia preso di mira proprio la Provincia di Frosinone: prima il decreto con cui impone che i rifiuti di Roma vengano trattati nei nostri impianti, poi arriva anche il decreto, sempre del Ministero dell’Ambiente, con il quale la Valle del Sacco e Frosinone vengono declassati da siti di interesse nazionale a siti di interesse regionale. La conseguenza di questo secondo decreto e’ che i fondi per la bonifica potrebbero ritardare o mai arrivare

ha dichiarato in una nota il capogruppo Idv alla Regione Lazio Anna Maria Tedeschi, ricordando appunto quanto la Valle del Sacco sia in uno stato di emergenza ambientale aggravato oggi dalla questione rifiuti di Roma.

Criticità e proteste che hanno convinto le autorità a non inviare le prime 400 tonnellate di rifiuti, previste per questa mattina, a Colfelice: di fronte al sit-in di sindaci con fascia tricolore, amministratori e cittadini indignati è prevalsa una linea “morbida”, ma la tensione è altissima e il punto di rottura vicinissimo: la polizia sta ancora presidiando l’area, i Carabinieri del Noe controllano gli impianti e la tensione, è evidente, non può che salire.

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