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Agricoltura

Semina di mais OGM a aprile: lo promette il Movimento Libertario

Per un vuoto legislativo il prossimo aprile potremmo avere una semina di mais OGM MON 810.

Della concreta possibilità che nei campi italiani si iniziasse a coltivare mais OGM MON810 ne avevo scritto lo scorso ottobre. Ebbene sembra davvero che a aprile i primi campi saranno oggetto di semina con mais geneticamente modificato. Com’è possibile?

E’ possibile perché come scrive lo stesso Giorgio Fidenato sul suo sito Movimento Libertario lo scorso 20 gennaio:

Mancano solo sette giorni alla scadenza fissata dagli emissari dell’unione europea al governo italiano per notificare leggi vecchie di anche 11 anni. Cosa succederà lo scopriremo, ma tra clausole di salvaguardia e procedure d’infrazione sta spuntando un’alba promettente sui campi italiani.

E allega il documento.

Blogbiologico esprime dunque tutta la sua preoccupazione in un post datato 1 febbraio in cui ricorda che:

Tuttavia pochi giorni fa la Commissione Ue ha bloccato l’introduzione di nuove varianti Ogm fino a tutto il 2014, in attesa di una decisione condivisa del Consiglio d’Europa, mentre alcuni Paesi hanno comunque applicato la “clausola di salvaguardia”, prevista dalla legislazione comunitaria allorché uno Stato membro individui rischi per l’ambiente, per l’agricoltura e per la salute. Questi Paesi sono Grecia, Austria, Germania, Francia, Lussemburgo, Ungheria, Bulgaria, Polonia. E l’Italia? Sta ancora alla finestra. Così facendo, dà a Facco la possibilità di mettere in atto il suo piano.

Leonardo Facco con Giorgio Fidenato porta avanti la battaglia per poter seminare sopratutto nel nord Italia il mais OGM per cui sembra si possano portare a casa guadagni più elevati che non con le colture tradizionali.

La questione mais OGM è stata decisamente sottovalutata infatti a noi Mario Catania ministro per l’Agricoltura in una intervista esclusiva così ci rispose:

Il Ministero prosegue l’analisi delle singole richieste di coltivazione secondo le leggi esistenti, tenendo presente che resta il problema della coesistenza tra le colture tradizionali, le colture biologiche e quelle geneticamente modificate. Ad ogni modo, l’agricoltura italiana non ha bisogno di OGM dal punto di vista economico, ma anche sociale e culturale. Del resto, è noto che né gli agricoltori, né i consumatori sono a favore degli OGM.

Non aveva considerato la grande testardaggine del Movimento Libertario.

Foto | Movimento Libertario

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