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Pesca sostenibile, Il limite di Rossella Schillaci in concorso Cinemambiente

La crisi della pesca, l’immigrazione dal Nord Africa e un mondo che cambia. Il racconto di Mazara del Vallo vista dal mare 

Rossella Schillaci è fra le documentariste più attive nella descrizione dei mutamenti sociali in atto nel Vecchio Continente e il suo sguardo acuto che si era concentrato con efficacia sull’Altra Europa dei profughi sudanesi e somali accolti a Torino, si sposta ora verso sud, su di un peschereccio d’altura che prende il mare fra la Sicilia e l’Africa, una barca che diventa la proiezione galleggiante dei cambiamenti che stanno avvenendo a terra. L’immigrazione dei tunisini che costituiscono, ormai, la spina dorsale di un’economia che si sta progressivamente impoverendo viene descritta con grande sensibilità e profondità di sguardo.

Ne Il limite documentario in concorso a Cinemambiente, l’esercizio della pesca è depurato di ogni romanticismo e di qualsiasi retorica. Un vecchio pescatore di Mazara del Vallo ripara le reti e racconta di come questo antico mestiere non dia più un guadagno. Uno degli elementi ricorrenti è proprio quello dei numeri: la pesca costa sempre di più e rende sempre di meno.

Ottimo il lavoro di Irma Vecchio sulla fotografia e quello di Vincenzo Gangi sulle musiche, due elementi che conferiscono al documentario di Rossella Schillaci un fascino particolare. Il nucleo forte di questo documentario, prodotto da Azul e Clac con il sostegno di Sicilia Film Commission e Piemonte Doc Film Found, è nella descrizione della convivenza a bordo fra i pescatori siciliani e gli immigrati tunisini, nel confronto fra due culture che, per esempio, emerge nel periodo del Ramadan. Il limite, si aggira in un territorio di confine, sfiora la cronaca, portando il proprio sguardo anche verso le motovedette che traggono in salvo chi, dall’Africa, tenta la traversata verso un futuro migliore.

A Mazara del Vallo è presente una delle marinerie più grandi del Mediterraneo, tanto che una settimana fa, la cittadina del trapanese ha ospitato la riunione plenaria dell’Osservatorio della Pesca del Mediterraneo, per fare il punto della situazione, si sono incontrati i rappresentanti istituzionali e del mondo scientifico e accademico di Italia, Tunisia, Libia, Libano, Siria, Egitto, Algeria, Turchia e Malta. Fra i punti in agenda c’è il rinnovamento del parco-pescherecci: quelli attivi attualmente a Mazara del Vallo consumano il triplo di quelli utilizzati in altri paesi dell’UE e questo elemento incide pesantemente sui guadagni dei pescatori. Ecco perché il film di Rossella Schillaci è un contributo importante per portare a galla una questione troppo spesso ingiustamente sommersa.

Via | Cinemambiente

 

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