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Raccolta differenziata: Italia ancora in affanno sui rifiuti elettronici

rifiuti elettronici

Il rapporto IPSOS della fine del 2022, dedicato alla raccolta differenziata in Italia, ci racconta una realtà abbastanza variegata, con qualche piccolo ma importante neo.

Se da un lato nel nostro Paese abbiamo il primato europeo per quanto riguarda il riciclo di carta e cartone, siamo invece fanalino di coda nella raccolta dei cosiddetti rifiuti elettronici: RAEE, batterie stilo, accumulatori, cavi elettrici e così via.

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Perché è importante conferire correttamente i RAEE

Quando si scelgono le batterie AA è bene acquistarle da fornitori che offrono prodotti certificati, dei quali siano precisamente specificate le sostanze chimiche contenenti. Chi decide di acquistarle qui può ad esempio ottenere facilmente tutte queste informazioni, che permettono poi di riciclare adeguatamente le batterie. Nella nostra società l’utilizzo di batterie doppia A e di dispositivi che diverranno RAEE è sempre più diffuso, questo porta ovviamente a una costante produzione di rifiuti elettrici ed elettronici, il cui impatto ambientale può essere particolarmente pesante. Sapere come smaltire in maniera corretta questo tipo di rifiuti è essenziale, anche perché il passo principale lo fanno i singoli cittadini, che evitano di gettare questi rifiuti nell’indifferenziato, permettendone così il riciclo, seppur parziale. In questo modo si sviluppa l’economia circolare, rendendo maggiormente sostenibile il nostro stile di vita.

I dati ottenuti da IPSOS

La situazione della raccolta differenziata in Italia è tranquillizzante, da un certo punto di vista, molto preoccupante da un altro. Secondo la ricerca IPSOS infatti oltre l’80% dei soggetti intervistati ha buone conoscenze su come effettuare una corretta raccolta differenziata. I problemi arrivano invece quando si tratta di rifiuti RAEE, Rifiuti di apparecchiature Elettriche ed Elettroniche, dai dispositivi alimentati da un motore elettrico non più funzionanti fino alle sempre più diffuse pile AA. Circa il 40% di chi ha risposto all’intervista di IPSOS ha infatti dichiarato di possedere almeno un rifiuto RAEE da gettare, che però conserva in casa; chi invece ha un dispositivo non guasto ma inutilizzato è oltre il 65% degli intervistati. Il problema è correlato a due fattori: da un lato i soggetti intervistati non sanno che pile doppia A e dispositivi elettrici possono essere fonti di inquinamento, dall’altro non ne conoscono il corretto metodo di conferimento ai centri di raccolta differenziata.

Dove si gettano le batterie e i rifiuti RAEE

Secondo i dati offerti da IPSOS il 4% degli intervistati ha dichiarato di gettare pile e RAEE nel contenitore dell’indifferenziato, mentre solo l’1% butta questi rifiuti nella plastica. La scarsa conoscenza di come smaltire correttamente le pile stilo AA e i RAEE deriva dal fatto che questi rifiuti vanno gettati in appositi contenitori, disponibili sul territorio. Non devono quindi essere inseriti nei bidoncini della raccolta rifiuti porta a porta o nei grandi cassonetti che si trovano lungo le strade di molte città. Ad oggi in Italia non solo molte pile e una buona fetta dei rifiuti RAEE non viene conferito in maniera corretta, ma si è in forte ritardo sul riciclo. L’obiettivo fissato dalla Comunità Europea è quello di riciclare almeno il 45% delle pile vendute ogni anno, nel nostro Paese ci fermiamo al di sotto del 20%.

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