Tenevo i termosifoni al massimo ma tremavo lo stesso: un esperto mi ha rivelato il trucco, così stai caldo e spendi meno - ecoblog.it
Anche con il riscaldamento attivo la casa può restare fredda. Il motivo è tecnico e spesso viene ignorato.
Accendere i termosifoni e continuare ad avere freddo è una situazione più comune di quanto si creda. Nonostante l’impianto funzioni, il calore sembra non restare dentro le pareti. Succede in molte abitazioni italiane, soprattutto nei mesi tra novembre e febbraio, quando le temperature scendono rapidamente e le piogge aumentano l’umidità interna. Chi alza la manopola del termostato si aspetta un miglioramento immediato, ma spesso ottiene solo un consumo maggiore di gas senza alcun reale beneficio. La sensazione di freddo, in questi casi, non è soggettiva: dipende da fattori precisi, misurabili, e spesso trascurati.
Uno degli aspetti centrali è l’errata gestione della temperatura nelle stanze, ma non solo. A incidere sono anche la distribuzione del calore, il livello di isolamento dell’abitazione, la presenza di correnti d’aria e un valore spesso dimenticato: l’umidità relativa. In molte case italiane i termosifoni vengono usati senza coordinamento con il tipo di ambiente da riscaldare, portando a squilibri termici che non solo non migliorano il comfort, ma possono anche peggiorare la qualità dell’aria.
Le stanze devono avere temperature diverse e livelli di umidità corretti
Non esiste una temperatura ideale uguale per ogni ambiente domestico. Le stanze vanno riscaldate in modo diverso, in base all’uso, alla presenza di persone, al tempo di permanenza e alla ventilazione naturale. Un soggiorno può richiedere fino a 21 gradi, mentre una camera da letto funziona meglio intorno ai 18. In bagno, durante l’uso, serve una temperatura più alta, anche 22-23 gradi, per evitare sbalzi termici. Le camere dei bambini andrebbero mantenute tra i 20 e i 22, per garantire stabilità termica durante il sonno.

Ma anche con i gradi giusti, la sensazione di freddo può persistere, se l’umidità interna è sbilanciata. I valori ottimali vanno dal 40 al 60%, e servono non solo a percepire meglio il calore, ma anche a proteggere l’apparato respiratorio e prevenire la formazione di muffe. Un ambiente troppo secco, provocato da riscaldamenti eccessivi o non gestiti, può portare a disidratazione, secchezza delle mucose e sensazione di stanchezza.
Molti non sanno che anche l’accumulo di mobili contro i termosifoni, le tende troppo spesse o la mancata pulizia dei caloriferi riducono l’efficienza del sistema. Il calore non si distribuisce correttamente, resta intrappolato, e non scalda l’ambiente circostante. Se poi le finestre non sono ben isolate, l’aria calda esce e viene sostituita da correnti fredde invisibili ma continue.
Riscaldare senza sprecare: i consigli per aumentare il calore percepito in casa
Per migliorare la percezione del calore senza aumentare i consumi, bisogna agire su tre elementi: temperatura mirata, gestione dell’umidità e isolamento termico. Una delle prime azioni utili è chiudere le stanze non utilizzate, in modo che il calore si concentri negli ambienti vissuti. Anche abbassare le tapparelle di sera o usare tende termiche leggere può ridurre la dispersione.
Durante il giorno, sfruttare la luce del sole è una risorsa preziosa. Bastano poche ore di luce diretta per aumentare la temperatura di una stanza senza alcun costo. L’uso di termostati programmabili permette di regolare il riscaldamento in base agli orari reali di permanenza in casa, evitando sprechi notturni o in assenza di persone.
Gli esperti consigliano di non superare mai i 21 gradi in soggiorno, né di scendere sotto i 16 in camera da letto. Superare queste soglie comporta rischi: aumento del consumo energetico, alterazione del ritmo sonno-veglia, secchezza dell’aria e predisposizione a infezioni respiratorie.
Infine, un controllo regolare dell’impianto di riscaldamento è essenziale. Termosifoni non bilanciati, valvole bloccate o presenza di aria nelle tubature possono ridurre drasticamente l’efficienza. Una manutenzione fatta ogni inizio stagione è sufficiente per evitare problemi che si trascinano per mesi.
La percezione di freddo, quando i termosifoni sono accesi, non è solo fastidiosa. È un segnale tecnico, spesso ignorato, che indica la necessità di intervenire sull’uso e sulla logica del riscaldamento domestico. Comprendere questi meccanismi significa aumentare il comfort reale e ridurre concretamente la spesa energetica.
