Addio 19 gradi: gli esperti dicono che non è più la temperatura ideale in casa e spiegano perché - ecoblog.it
La regola dei 19 gradi non basta più: gli esperti suggeriscono questa temperatura da tenedere in casa per un riscaldamento efficiente e moderno.
Con l’arrivo dell’inverno, torna d’attualità il tema del riscaldamento domestico. Per anni, una cifra ha fatto da riferimento universale: 19 gradi. Ma quel numero, nato in un’altra epoca, non rappresenta più le esigenze delle case di oggi. Muri più spessi, infissi doppi, impianti più intelligenti: l’efficienza energetica ha cambiato tutto. Ed è proprio per questo che gli esperti propongono un aggiornamento, non per aumentare i consumi, ma per adattare il sistema alle condizioni reali delle abitazioni moderne.
Addio dogmi: perché oggi si può parlare di 20 °C senza sprechi
La regola dei 19 °C nasceva negli anni Settanta, durante le crisi petrolifere. Era un limite pensato per contenere consumi e sprechi in un’Italia fatta di case poco isolate e caldaie poco precise. Oggi, il contesto è cambiato. Gli edifici più recenti o ristrutturati sono dotati di coibentazioni performanti, termostati smart e doppi vetri. In questo nuovo scenario, alzare di un solo grado la temperatura media negli ambienti giorno può migliorare il comfort senza causare aumenti significativi nella bolletta.

Secondo uno studio congiunto dell’Enea e del Politecnico di Milano, 20 °C rappresentano un valore più adatto a contesti abitativi moderni. La sensazione di freddo statico percepita soprattutto durante le ore serali o lavorative viene attenuata, riducendo la tentazione di accendere stufette elettriche o dispositivi aggiuntivi, spesso molto meno efficienti. In questo modo, l’obiettivo originario di contenimento dei consumi viene rispettato, ma con strumenti più adatti ai tempi.
L’aumento di un grado consente inoltre di limitare sbalzi termici tra ambienti e di evitare l’apertura delle finestre per cercare sollievo dal caldo improvviso. Un clima più stabile e omogeneo all’interno della casa si traduce in meno condensa, meno muffa e più salute.
Regolazione stanza per stanza e tecnologie intelligenti: la chiave dell’efficienza
Il comfort termico non dipende solo dalla temperatura. Contano umidità, abitudini, abbigliamento e materiali. È per questo che la regolazione ambiente per ambiente si sta imponendo come nuova norma. I termostati digitali oggi disponibili permettono di programmare orari, spegnimenti automatici e differenze tra locali, con effetti diretti sui consumi.
Le temperature consigliate, secondo le indicazioni degli enti termotecnici italiani, sono chiare: 20 °C per soggiorni, studi, cucine abitabili; 16–18 °C per le camere da letto; 17 °C per corridoi e zone di passaggio; 22 °C per il bagno, solo durante l’uso.
Con questo schema, supportato da termoregolatori connessi e sensori di presenza, è possibile creare una mappa termica ideale per ogni abitazione. Inoltre, se integrato con pompe di calore, pannelli solari o sistemi ibridi, il riscaldamento moderno può diventare non solo sostenibile, ma anche economicamente vantaggioso.
Le statistiche dell’ARERA confermano che una gestione corretta della programmazione riduce i consumi fino al 15% su base annua. Il risparmio non è teorico, ma concreto, visibile già dopo i primi mesi di utilizzo attento. E i contatori intelligenti diffusi in milioni di abitazioni italiane aiutano a tenere traccia dei risultati.
In questo scenario, il riscaldamento non è più una regola imposta, ma uno strumento da calibrare. Ogni famiglia può trovare il proprio equilibrio, tra esigenze, comfort e spese. E la soglia dei 20 °C, lontana dagli sprechi ma più vicina alla vita reale, potrebbe essere il nuovo punto di partenza per affrontare i mesi freddi con più intelligenza.
