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Agricoltura

Terra Madre 2014 nel nome dell’Arca del Gusto e dell’agricoltura familiare

La tutela della biodiversità e la valorizzazione delle aziende agricole familiari sono i due capisaldi dell’edizione 2014 del meeting torinese sul cibo “buono, pulito e giusto”

La sesta edizione di Terra Madre al via domani, giovedì 23 ottobre, avrà due fili conduttori: l’Arca del Gusto e l’agricoltura familiare, tema al quale la Fao ha dedicato il 2014. La manifestazione si svolgerà nei padiglioni di Lingotto Fiere, lo spazio espositivo situato nella stazione terminale della metropolitana di Torino. Vediamo nel dettaglio quali sono i due macrotemi di questo evento unico al mondo, dedicato alla preservazione della sovranità alimentare e delle tradizioni gastronomiche e agricole.

Terra Madre 2014: che cos’è l’Arca del Gusto

L’Arca del Gusto è un catalogo online che raccoglie prodotti appartenenti alla cultura, alla storia e alle tradizioni di tutto il pianeta che rischiano di scomparire schiacciati da un’economia globale tesa alla globalizzazione e standardizzazione del cibo. Si tratta di un patrimonio di frutta, verdura, razze animali, formaggi, pani, dolci, salumi che l’Arca tenta di valorizzare allo scopo di farli conoscere, apprezzare, mangiare e sopravvivere.

Secondo i dati della Fao esistono 30mila piante commestibili, di cui 7000 utilizzate come cibo, medicine, tessuti e carburante, ma nonostante questa biodiversità soltanto 30 colture rappresentano il 90% delle calorie assunte nella dieta umana e appena 3 specie (riso, grano e mais) costituiscono la metà del fabbisogno energetico.

Il 90% delle sementi coltivate sono ibridi commerciali, mentre si stima che siano già andato perduto il 75% delle varietà agricole. Tanto per fare un esempio il mercato internazionale della banana è dominato dalla qualità cavendish, ma un fungo ne sta minacciando la sopravvivenza. Dell’enorme quantità di mele selezionate per secoli dai contadini se ne trovano in commercio quattro: golden, fuji, gala, pink lady. E la stessa cosa potrebbe dirsi del mais: in Messico, dove ha avuto origine la sua coltivazione, l’80% delle varietà è stato perso in un secolo. Un discorso simile si può fare riguardo alle patate: delle 5000 varietà del passato 4 sono diffuse su scala globale, anche se alcuni Paesi, come il Perù, continuano a coltivarne centinaia di tipi differenti.

Al Lingotto Fiere di Torino una grande arca racconterà i 2000 prodotti provenienti da 60 Paesi. Nata nel 1996, in occasione del primo Salone del Gusto, l’Arca ha dato vita nel 1999 alla Commissione scientifica dell’Arca Italiana che individua le categorie dei prodotti e i criteri di selezione. Nel 2012 Carlo Petrini, parlando ai delegati del VI Congresso Internazionale di Slow Food a Torino lanciò una sfida: far salire sull’Arca 10mila prodotti tradizionali e varietà autoctone a rischio scomparsa. Quando si cominciò c’erano erano il peperone quadrato della Motta di Costigliole d’Asti e la salsiccia di Bra (Piemonte), il limone di Procida (Campania), il casu marzu sardo, ora sull’arca ci sono 2000 prodotti e il numero cresce di giorno in giorno grazie alle segnalazioni spontanee.

Terra Madre 2014: che cos’è l’agricoltura familiare

L’agricoltura familiare è la forma dominante per la produzione alimentare sia nei Paesi avanzati sia in quelli in via di sviluppo. Si basa sul lavoro dei membri della famiglia che riescono a innovare pur proteggendo la biodiversità, grazie alla conoscenza profonda del proprio territorio. L’agricoltura familiare è indissolubilmente legata alla sicurezza alimentare nazionale e mondiale.

Nonostante il minor accesso a risorse economiche produttive e l’estensione coltivata molto bassa (il 94% è inferiore ai cinque ettari) le aziende agricole familiari fanno leva sull’esperienza e sulla tradizione per produrre quantità di cibo notevoli.

A oggi, nel mondo, si contano circa 500 milioni di aziende agricole familiari, ovvero il 98% delle proprietà coltivabili. Più nello specifico, focalizzando la ricerca su sei macro aree, si rileva che dell’agricoltura asiatica, l’85% è basato sulle aziende agricole familiari; in Africa il 62%; in America del Nord e Centrale siamo all’83%; in Europa il 68%; e 18% in America del Sud.

Della popolazione attiva nel mondo, circa il 43% è impegnato nell’agricoltura; percentuale che arriva a 53 nei Paesi in via di sviluppo. Le aziende agricole a conduzione familiare rivestono un ruolo fondamentale anche nella protezione della biodiversità: a fronte della perdita del 65% del territorio arabile sulla Terra, i piccoli produttori difendono tipologie di alimenti che, senza la loro presenza, sarebbero ormai estinti.

Ad esempio, in Brasile, gli agricoltori familiari producono, in media, circa il 40% di una selezione delle colture principali, operando su meno del 25% dei terreni agricoli. Negli Stati Uniti, gli agricoltori familiari realizzano l’84% di tutta la produzione (per circa 230 miliardi di USD totali di fatturato) operando sul 78% di tutti i terreni coltivabili. Per l’importanza rivestita nell’economia mondiale, l’ONU ha scelto di nominare il 2014 Anno internazionale dell’agricoltura familiare: 350 organizzazioni e 60 Paesi lavorano per far luce sul fenomeno, informando e appoggiando le piccole realtà che mettono il cibo (quello buono, pulito, giusto) al primo posto. Proprio come Slow Food, organizzatore di Terra Madre, che di questi tre capisaldi ha fatto il proprio paradigma.

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