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Parchi & aree protette

Giornata Europea dei Parchi 2019: l’importanza della natura

Le oasi ambientali hanno dato una svolta nella direzione della tutela dell’ecosistema. La Giornata Europea dei Parchi ne celebra il valore.

Ieri si è celebrata la Giornata Europea dei Parchi. La scelta della data non è stata casuale, perché evoca quella in cui nel 1909 venne istituita in Svezia la prima oasi ambientale del Vecchio Continente.

Da quel momento sono stati compiuti molti passi avanti, con la nascita di tantissime riserve, che hanno preservato l’ambiente, risparmiando alla natura alcune forme di barbarie umane.

In Italia le iniziative commemorative si sono articolate in un ricco programma di incontri, escursioni, mostre ed eventi ambientali. Molte le attività andate in scena in alcuni parchi nazionali: Cinque Terre, Arcipelago Toscano, Foreste Casentinesi, Vesuvio, Val Grande, Dolomiti Bellunesi ed Appennino Tosco Emiliano.
 
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Il ministro dell’ambiente Sergio Costa esprime così il suo compiacimento: “La Giornata Europea dei Parchi è significativa perché ci ricorda ancora una volta, alla vigilia delle consultazioni elettorali, quanto sia importante l’Europa per la protezione della natura. I parchi custodiscono il nostro capitale naturale e sono laboratori privilegiati per l’educazione ambientale“.

Poi aggiunge: “L’Europa è un continuo stimolo. Stiamo anche recuperando celermente il ritardo dell’Italia nella designazione delle zone speciali di conservazione previste dalla Rete Natura 2000 della UE, alla quale il nostro paese aderisce, ritardo che ci è costato una procedura di infrazione. Possiamo dire che ne rimangono ormai solamente 90 da designare a fronte di 2.211“.
 
In Italia l’impatto delle direttive comunitarie sulle leggi ambientali è molto forte. La tutela delle biodiversità si inserisce in un quadro normativo che poggia su due solidi pilastri: da una parte la direttiva Habitat; dall’altra la direttiva Uccelli, che ha cambiato la storia della conservazione della natura in Europa e che compie quest’anno 40 anni.

Fonte | Ministero dell’Ambiente

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