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MOBILITA' SOSTENIBILE

No Smog Mobility: Green Prix 2019 a PSA e Nissan

I Green Prix 2019 sono andati al Gruppo PSA e a Nissan, per le soluzioni e le idee legate alla mobilità sostenibile. In dono 20 alberi che andranno ad infoltire il bosco di No Smog Mobility

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Cala il sipario su No Smog Mobility 2019, manifestazione sulla mobilità sostenibile andata in scena negli scorsi giorni alla Facoltà di Ingegneria dell’Università degli Studi di Palermo, la prima in Italia con un corso di laurea in e-mobility. Nel quadro dei lavori, sono stati messi a fuoco diversi temi legati al presente e al futuro dei trasporti e sono stati assegnati i Green Prix: a Nissan per le idee e al Gruppo PSA per le soluzioni in favore della mobilità sostenibile.

Nissan ha ottenuto il riconoscimento per l’innovativa tecnologia B2V (Brain-to-Vehicle), prima e unica nel suo genere al mondo, che consente di prevedere le intenzioni ed i movimenti dell’essere umano e a comando gli interventi (girando il volante o rallentando il veicolo, ad esempio) con un anticipo di 0,2-0,5 secondi sul conducente, senza quasi far percepire il loro funzionamento.

Il Gruppo PSA è stato scelto invece per aver messo già in produzione modelli, costruiti su due uniche piattaforme, che consentono di equipaggiare i veicoli con motori termici, ibridi plug-in o elettrici 100% senza alcuna modifica. Le ultime nate del colosso automobilistico francese (Peugeot 208 e Opel Corsa) hanno aperto la strada a una serie di modelli che da qui al 2024 porteranno all’elettrificazione delle gamme dei quattro brand della sua galassia.

La giuria del premio era presieduta dal giornalista Italo Cucci e si avvalsa anche della presenza degli ideatori della manifestazione, Gaspare Borsellino e Dario Pennica, direttori rispettivamente dell’agenzia di stampa Italpress e del mensile Sicilia Motori.  

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A Nissan e PSA sono finiti 10 alberi ciascuno, segno ideale del rispetto per l’ambiente, che andranno ad infoltire il bosco di No Smog Mobility, un’area parco all’interno del campus universitario di Palermo. La manifestazione che ha dato il nome a questo spazio verde ha già raggiunto il nono compleanno.

Anche nel 2019 la rassegna palermitana dedicata alla mobilità sostenibile ha coinvolto esperti e giornalisti del settore, case costruttrici, associazioni di categoria e, soprattutto, i giovani studenti.

Nell’aula Capitò si è messo a fuoco l’importante tema, analizzato da prospettive diverse, per cercare di dare risposte a problemi che non possono più essere rimandati. La manifestazione, organizzata da Gadema Consulting e Stratos Dmp, con il supporto di numerosi partner, ha proposto una tavola rotonda su “Nuovi piani regolatori e nuove forme di mobilità: come cambiano le città con la mobilità condivisa“. Poi si è entrato nel cuore di tre temi fondamentali nel campo della mobilità sostenibile: “Qualità dell’aria: è tutta colpa del diesel?“; “Zero emissioni, condivisione, autonomia: i veicoli, i sistemi, i servizi“; “Sicurezza attiva e passiva: lo stato dell’arte“.

Nel corso dei dibattiti di No Smog Mobility 2019 è emerso come la sostenibilità sia un dovere dal quale non si può prescindere. “Il cambiamento climatico non può più essere ignorato. E la sostenibilità ambientale si deve attuare cambiando le nostre abitudini, anche quelle legate alla mobilità“: questo il messaggio corale che riassume i contenuti della nona edizione della rassegna siciliana.

Alle due giorni hanno preso parte alcune delle principali aziende del settore: Bosch, Ford, FCA, Michelin, Nissan, Gruppo PSA, Quadro Vehicles, che si sono aggiunte ai partner Ionity, Terna, Sicily by Car e Unicredit. Nel corso dei lavori è stato tracciato un quadro della situazione attuale e sono stati anticipati i possibili scenari futuri che si apriranno con la mobilità condivisa.

Un’idea di mercato è stata lanciata da Gianfranco Pizzuto, imprenditore nel settore delle auto elettriche: “Si potrebbero produrre le celle per le batterie utilizzando il litio dalle saline siciliane perché è presente in maniera naturale nell’acqua di mare. Questa idea potrebbe riqualificare, ad esempio, il sito di Termini Imerese e riconvertirlo per la produzione di celle e di batterie per i veicoli elettrici“.

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