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Aguas de Oro: il coraggio di Maxima che difende la sua terra

Un piccolo documentario sul coraggio di una donna che difende la sua terra dalla prepotenza di una multinazionale

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Si chiama Maxima Acuña Chaupe la piccola grande donna protagonista di Aguas de Oro, il documentario diretto da Simona Carnino che viene presentato nella sezione cortometraggi di Cinemambiente. La storia che arriva dalle Ande ha un valore universale e ci ricorda battaglie, molto vicine a noi, in cui le comunità si oppongono alla distruzione dell’ambiente nel nome del mero interesse economico.

Maxima vive a 400 metri di altitudine, nelle Ande peruviane dove è in atto un progetto di espansione di Yanacocha, la miniera d’oro più grande dell’America Latina, proprietà della società statunitense Newmont, della peruviana Buenaventura e della Banca Mondiale.

La multinazionale ha tentato di espropriarle la terra che appartiene alla sua famiglia prima con la forza, poi denunciandola per usurpazione della proprietà della società mineraria. La giustizia peruviana, però, ha dato ragione alla contadina che ha vinto la battaglia, ma non la guerra. Una volta sconfitta dalla legge, la Yanacocha ha intrapreso contro Maxima una vera e propria guerra psicologica, costruendo una rete metallica a poche centinaia di metri dalla sua casa e ponendo dei vigilantes a sorvegliare sulla sua attività.

Se il progetto andasse in porto, molte lagune dalle quali dipendono l’alimentazione, l’agricoltura e l’allevamento locali verrebbero seccate. Inoltre, nell’attività estrattiva si farebbe utilizzo di cianuro inquinando le falde acquifere, con una ricaduta pericolosissima per tutte le comunità a valle della zona di Conga interessata al progetto di ampliamento di Yanacocha.

“Non mi demoralizzeranno e non mi umilieranno” dice Maxima che continua a resistere, insegnandoci, dalla sua casa di montagna, quale sia il vero “oro” per il quale occorre battersi.

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