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ECOLOGIA

Rifiuti di Roma, Alemanno: raccolta differenziata al 30%!

Il sindaco Alemanno, Roma al “30% di differenziata”. Ma sono cifre opinabili

Il sindaco di Roma Gianni Alemanno, commentando questa mattina il decreto del ministro dell’ambiente Corrado Clini sull’emergenza rifiuti della Capitale, si è lasciato andare con dichiarazioni sensazionalistiche sui risultati raggiunti da Ama sulla differenziata:

Entro aprile riusciremo a far partire la raccolta differenziata in altri cinque municipi per poi completare tutto entro giugno

ha detto il sindaco.

Alemanno ha inoltre snocciolato alcuni dati, in anteprima, proprio sulla raccolta differenziata:

Proprio questa mattina ho telefonato ai vertici dell’Ama. Dal 15 dicembre Roma ha raggiunto il 30% di differenziata, si può fare un salto e arrivare al 40%

Una vittoria ed una soddisfazione per l’amministrazione capitolina ed Ama, che si erano sbilanciati alla presentazione del Piano Strategico 2013 approvato dal Cda della municipalizzata dei rifiuti il 13 dicembre scorso:

Nel 2013, Roma si prefigge di raccogliere e avviare a recupero 160 mila tonnellate in più di rifiuti differenziati, ovvero oltre il 35% in più rispetto al 2012. Se ci si sofferma sul fatto che già oggi i volumi di raccolta differenziata della Capitale sono tra i più alti d’Europa (oltre 450 mila tonnellate nel 2012, valore analogo a quello della città di Berlino e superiore a quello di città come Madrid e Parigi) si ha un’idea dello sforzo che intendiamo fare in questo senso. Per il futuro considero strategico, per il soggetto pubblico, entrare a pieno titolo anche nella parte remunerativa del ciclo dei rifiuti.

Queste le ufficialità. Facendo un’analisi reale tuttavia, il sensazionalismo del sindaco andrebbe ridimensionato e, se non fossimo in campagna elettorale, sarebbe interessante aprire un dibattito sulla questione (difficile in questo momento storico, ma ci proviamo ugualmente).

Una prima perplessità, a fronte di un annuncio del genere, riguarda le normative: in base alla legge 296/2006 entro la fine del 2012 si prevedeva un obiettivo del 65% di raccolta differenziata (più del doppio dunque del dato del sindaco e di Ama); la norma nazionale nasce dalla direttiva europea 2008/98 ed era stata confermata anche dal Piano regionale dei rifiuti del Lazio approvato il 18 gennaio 2012 confermava questo obiettivo.

A fronte di questo il dato del 30% rappresenta comunque un fallimento gestionale, tuttavia previsto dallo stesso Piano regionale approvato un anno fa e che contiene due scenari differenti: uno “di piano”, che punta a differenziata ed impianti Tmb, e uno “di controllo”, da perseguire in caso di fallimento del primo scenario, che prevede discariche e, sopratutto, inceneritori.

La seconda perplessità è invece relativa allo smaltimento di quei rifiuti che i cittadini differenziano: con gli impianti sottoutilizzati, secondo il ministro Clini al 57% della loro capacità, e spesso spenti, i rifiuti differenziati dai romani vengono smaltiti come talquale direttamente a Malagrotta (carta a parte, che viene mandata a Pomezia), vanificando quel minimo sforzo fatto dalla cittadinanza e, nel lungo periodo, rappresentando un ulteriore aggravio di costi per l’amministrazione pubblica.

Inoltre lo stesso sindaco sul suo blog ha dichiarato il 5 gennaio scorso che

Col IV Municipio siamo al 30% giornaliero. Come media annuale, nel 2012, siamo sopra il 26%, ma la Capitale differenzia molti più rifiuti di Milano e Torino.

Non si capisce dunque quale dei due dati (è il 30% o 26% il totale di differenziata su Roma Capitale?) sia quello reale: sarebbe bello vederci più chiaro.

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