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Biciclette

Bike sharing a flusso libero: problemi anche a Parigi e Washington

Anche all’estero non mancano i problemi derivanti dal parcheggio selvaggio delle bici condivise del bike sharing a flusso libero.

Bike sharing a flusso libero: problemi anche a Parigi e Washington

Molti benefici ma anche parecchi problemi dalla diffusione nel mondo dei servizi di bike sharing free floating, cioè a flusso libero. E, a quanto pare, i problemi sono sempre gli stessi ovunque questo servizio arrivi: i clienti lasciano le bici nei posti meno adatti.
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Abbiamo già parlato più volte dei problemi del bike sharing italiano a Firenze e Milano, con le bici gettate nei canali o lasciate in mezzo ai marciapiedi se non addirittura portare all’interno di garage e recinzioni private. Abbiamo visto anche che a Vienna ci sono problemi del tutto simili, con bici abbandonate al di fuori degli spazi condivisi.

Recentemente anche il Washington Post ha raccontato delle bici degli operatori Spin e LimeBike parcheggiate selvaggiamente nella capitale USA: ai bordi di laghetti e in riva ai fiumi, in mezzo ai marciapiedi, sui ponti, appoggiate ai portoni di abitazioni private o abbandonate dentro i cimiteri e le stazioni della metro. E non mancano, neanche negli Stati Uniti, veri e propri atti vandalici come quello che vedete in questo video.


A Parigi, invece, ci sono problemi anche per il bike sharing a postazioni fisse: quello, pubblico, di Vélib’. Ciò è dovuto al fatto che a Parigi è in arrivo a gennaio un nuovo operatore di bike sharing, Smoovengo, che sostituirà Vélib’ e questo ha reso necessario aggiornare o sostituire oltre 1.200 postazioni, al fine di renderle compatibili con le biciclette del nuovo operatore.

Il risultato è che, al momento, a Parigi è praticamente impossibile utilizzare il proprio abbonamento Vélib’, tuttora valido, e che Vélib’ sarà costretta a spendere un bel po’ di euro per rimborsare ben 300.000 abbonati.

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