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Terra dei Fuochi, sequestrati 13 pozzi e 15 fondi agricoli a Caivano

Superati limiti di contaminazione dell’acqua: gli ortaggi erano pronti per la vendita.

Il sistema di monitoraggio della contaminazione da sostanze tossiche nella Terra dei Fuochi funziona ed ha mietuto altre “vittime”: gli uomini del nucleo di polizia giudiziaria del Corpo Forestale del comando provinciale di Napoli hanno sequestrato, nella tarda mattinata di oggi, 13 pozzi irrigui e 15 fondi agricoli tutti all’interno del Comune di Caivano (Na), nel cuore della Terra dei Fuochi.

Dalle analisi sui campioni prelevati dai pozzi nell’ambito dei monitoraggi su larga scala di tutti i fondi agricoli del territorio napoletano, aversano e casertano è emersa la presenza di sostanze risultate altamente tossiche e nocive sia per l’ambiente che per la salute umana.

Il sequestro, disposto dal Tribunale di Napoli su richiesta della Quinta Sezione reati ambientali della Procura di Napoli, si riferisce proprio alle analisi delle acque: gli eccessivi livelli di triclorometano (oltre 100 volte il limite normativi), di arsenico (sino ad oltre il doppio del limite normativi), di manganese e di vari solfati infatti avevano compromesso l’intera area agricola.

Il sequestro preventivo in via d’urgenza si è reso necessario per “prevenire pericoli per la salute pubblica”: cavolfiori, broccoli, verze, finocchi, cicoria e zucchine, tutti in procinto di essere raccolti e venduti: una dimostrazione di come i controlli funzionino e siano costanti, sia in ambito preventivo (una parte dei terreni sarebbe stata seminata a spinaci) sia di controllo.

I pozzi sequestrati oggi sono in corrispondenza della stessa linea della falda acquifera degli altri sei pozzi e relativi terreni da essi serviti, in località Sanganiello e Ponte delle Tavole nel comune di Caivano, per un’estensione di oltre dieci ettari, già sequestrati qualche mese fa.

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