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ENERGIE

Carlo Rubbia senatore a vita, speranza per le rinnovabili?

Premio Nobel 1984 per le ricerche al CERN sui bosoni W e Z, si è interessato a lungo di energie rinnovabili, dando vita alla centrale solare termodinamica di Priolo. La sua nomina è un buon segnale per una politica energetica più sostenibile.

Carlo Rubbia è stato nominato oggi senatore a vita insieme a Renzo Piano, Claudio, Abbado ed Elena Cattaneo. Per la prima volta un Fisico entra in questo ristretto consorzio ed è davvero una buona notizia.

Carlo Rubbia è noto per l’assegnazione nel 1984 del premio Nobel per la Fisica per il lavoro di ricerca svolto al CERN di Ginevra che ha portato all’evidenza sperimentale dei bosoni Z, W+ e W-, mediatori dell’interazione debole. E’ il primo Fisico italiano a ricevere il premio  che ha svolto il suo lavoro in un istituzione internazionale sostenuta anche dall’Italia e non semplicemente “all’estero”, come è invece avvenuto per i suoi predecessori Marconi, Fermi e Segrè. La sua voce in Wikipedia è presente in ben 42 lingue, a testimonianza che la sua fama è un po’ più grande dei confini dello stivale

In seguito,  dopo essere stato direttore del CERN, nel 1999 è stato nominato alla direzione dell’ENEA, l’ente italiano per le energie rinnovabili; in questa veste ha dato impulso al solare termodinamico, dando vita all’impianto pilota di Priolo, Sicilia. Se ne andò sbattendo la porta nel 2005 per contrasti con le baronie incompetenzi e lottizzate dell’allora consiglio di amministrazione, lavorando a progetti analoghi in Spagna (La Plataforma Solar de Almeria).

La sua nomina in parlamento può essere di buon auspicio sia per la ricerca scientifica, sia per le energie rinnovabili. Dopotutto, il potere di indirizzo di un senatore dipende dalla sua autorevolezza (oltre che da quanto lo vogliono ascoltare…).

Nella foto, Carlo Rubbia è ritratto insieme al diagramma di Feynman del decadimento beta del neutrone mediato dal bosone W di cui è uno degli scopritori e alla centrale solare termodinamica di Priolo da lui fortemente voluta.

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