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Colorado, norme più severe per le perdite di metano da fracking

Per la prima volta viene definita una regolamentazione pubblica del settore, che ridurrà inquinamento e emissioni di gas serra

Il Colorado, primo negli USA, sta per approvare una legge che regolamenterà in modo più stringente le perdite di metano legate all’estrazione dello shale gas.

Le lobby del petrolio hanno cercato inutilmente di contrastare queste norme che imporranno controlli più severi e standard più alti per ridurre l’inquinamento ed evitare perdite di gas nel sistema. Secondo il Governatore democratico dello Stato, l’effetto delle nuove norme sarà equivalente a rimuovere tutte le auto dalle strade.

Le aziende del settore propagandano il metano ottenuto con il fracking come un’alternativa più ecologica del carbone, dal momento che 1 kWh prodotto dalla combustione del gas produce il 40% in meno di emissioni di CO2; tuttavia, poichè il metano ha un global warming potential pari a 34 volte quello della CO2 su un arco di 100 anni, le perdite di gas di fatto vanificano i vantaggi rispetto al carbone.

Il problema è serio, perchè si stima che in tutti gli USA le emissioni di metano siano dal 50 al70% in più di quelle dichiarate, mentre lo stato più frakerato dell’Unione, il North Dakota, perde il 30% del suo metano in operazioni di venting e flaring.

La regolamentazione del Colorado, che impone di ridurre le perdite del 95%, può rappresentare dal punto di vista politico la fine del laissez-faire per l’industria petrolifera e il ritorno all’iniziativa pubblica.

Quattro città dello Stato si sono espresse contro il fracking sul proprio territorio, preoccupate per il consumo di acqua  e l’impatto ambientale, che si è già manifestato durante il fenomenale alluvione dello scorso settembre, che ha allagato centinaia di pozzi da fracking e vasche di raccolta dei fanghi di trivellazione, contaminando le acque superficiali e di falda su un’area molto vasta.

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