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Animali

Animalista fa lo sciopero della fame da 20 giorni per i diritti animali

Davide Battistini 46 anni in sciopero della fame da 20 giorni per avere una legge contro i cani in catene.

La notizia del digiuno dell’animalista Davide Battistini che lotta per i diritti animali sta facendo il giro dei social network e dei blog in un passa parola continuo.

Lui, Davide ha sospeso di nutrirsi il 1° gennaio e sta proseguendo la sua battaglia affinché nei programmi politici dei candidati dell’Emilia Romagna alle prossime elezioni siano presi in considerazione i diritti animali. Sul suo blog la puntuale cronaca della sua scelta di civiltà.

Chiede anche un’altra azione molto concreta a tutti: firmare la petizione per impedire che i cani siano tenuti alla catena negli appartamenti.

Scrive Davide sulla sua pagina Fb Scatenare Diritti:

Mi chiamo Davide Battistini e sono nato a Ravenna, città in cui vivo, 46 anni fa. Nel 1985 ho scelto di essere vegetariano per essere coerente con i miei ideali animalisti. In realtà del tutto coerente lo sono diventato 18 mesi fa diventando vegano. Per questa proposta di civiltà, abolire la catena come mezzo di detenzione dei cani in Emilia Romagna, ho preso tutte le ferie maturate nel 2012 e quelle che mi spettano per il 2013. Passo le ferie in sciopero della fame. Trascorro le mie giornate, invece che in ufficio, a lavorare con l’ipad su internet per tenere aggiornato il blog, la pagina FB, cercare informazioni, leggi, ecc. Sono a digiuno totale dalla sera del 31 dicembre 2012. Da allora mi nutro solo di acqua, tisane non dolcificate, sale. Alla mattina faccio colazione con un bicchiere di acqua calda con dentro un cucchiaino di sale himalayano.

E veniamo alle motivazioni che hanno spinto Davide a scegliere di lottare per avere una legge in Emilia Romagna che vieti di mettere la catena a un cane in un appartamento o in un giardino:

Sul perché ho scelto di circoscrivere la richiesta al governo regionale il motivo è che il risultato è più facilmente raggiungibile e, se raggiunto, sarà un precedente che potrà essere copiato da altre regioni. Anche il motivo della scelta oggetto della campagna non violenta, i cani alla catena, ha suscitato le solite polemiche. Perché non la vivisezione? O i trasporti di animali? Ecc. Ho scelto questo maltrattamento perché alle spalle non ha interessi economici, posti di lavoro da tutelare.
Il governo regionale può decidere facilmente di abolire questa barbarie.

Foto | Scatenare diritti

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