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Agricoltura

Nasce il Gruppo di acquisto solidale terreno

Nasce il gruppo di acquisto solidale terreno per coltivare a biologico e ricreare solidarietà e km 0 in provincia di Treviso.

Si chiamano Gast ovvero Gruppi di acquisto solidale terreno e sono a tutti gli effetti un GAS, Gruppo di acquisto solidale. In questo caso però non acquistano prodotti alimentari o abbigliamento ma ettari di terreno da coltivare.

L’iniziativa è partita da Montebelluna provincia di Treviso dove un gruppo di 25 famiglie sta progettando di acquistare 30 mila metri quadri di terreno per un investimento di 400 mila euro. In totale le famiglie necessarie e coprire l’importo dovrebbero essere circa 40-50. La coltivazione del terreno sarà affidata anche a terzi e alle famiglie andranno i prodotti a coltivazione biologica a prezzo agevolato, mentre il restante sarà venduto ai GAS in zona. Nel progetto si vogliono coinvolgere i giovani non solo per la coltivazione e la cura del terreno ma anche per la gestione dell’area destinata al ristoro e al divertimento.

Questi gli obiettivi del progetto come li riporta Oggi Treviso su cui peraltro sono segnalati i recapiti dei promotori a cui rivogersi se interessati a partecipare:

  1. Recupero di una porzione di territorio agricolo ancora integro da un punto di vista ambientale, ma insidiato dalla dilagante cementificazione;
  2. Incentivare l’imprenditoria agricola giovanile qualificata;
  3. Incentivare la produzione di alimenti biologici;
  4. Recuperare il volume agricolo dismesso presente all’interno del fondo finalizzandolo a sede per la trasformazione alimentare (conserve, marmellate, sughi di verdure) e per sede di attività didattiche e culturali;
  5. Creare sinergie con i Gruppi di Acquisto Solidali locali e quindi incentivare la visione del consumo a Km zero riducendo al minimo la filiera alimentare (dal produttore al consumatore);
  6. Coinvolgere i consumatori nella gestione quotidiana dell’azienda;
  7. Contribuire alla crescita di una visione strategica che consideri l’attività agricola come possibile modello di sviluppo per le generazioni future;
  8. Favorire il dibattito locale attorno ai temi dei cibi di qualità, dell’importanza dell’agricoltura di qualità: contribuire quindi ad una visione positiva del mondo agricolo oggi spesso considerato un lavoro di scarsa qualità e poco appetibile.
  9. Attivare percorsi didattici finalizzati alla conoscenza del mondo agricolo;
  10. Concedere spazi ricreativi per eventuali attività culturali o per attività ricreative di vario genere.

Spiega Paolo Chinellato tra i promotori del progetto:

È un’idea a cui stiamo lavorando già da 5 mesi, il terreno è già stato individuato, il nostro obbiettivo è arrivare ad una quarantina di famiglie. Abbiamo stimato un investimento di circa 400 mila euro per l’acquisto del terreno e gli interventi di sistemazione necessari per garantire almeno i primi due anni di attività. Un’azienda agricola che fa cultura biologica, di Daniel Feltrin, garantirà lo start up dell’iniziativa. Poi il nostro obbiettivo è cercare di coinvolgere sempre più giovani che abbiano voglia di occuparsi dell’attività.

Via | ItaliaFruit, Tribuna Treviso, Oggi Treviso
Foto | Flickr

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