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Inquinamento

Per il naufragio della Costa Concordia al Giglio chiedono 80 milioni di risarcimento

Al via l’udienza preliminare per il disastro del naufragio della Costa Concordia all’Isola del Giglio: presente anche il Comandante Schettino.

Si è tenuta oggi l’udienza preliminare sul processo per il naufragio della nave da crociera Costa Concordia: l’unico degli imputati a presentarsi in tribunale, o meglio al Teatro Moderno di Grosseto, è stato il comandante della nave, Francesco Schettino, capro espiatorio ufficiale e maggior responsabile del disastro.

In Tribunale risultano depositate 200 richieste di parti civili per il disastro del 13 gennaio 2012, che costò la vita a 32 passeggeri e una notte d’inferno per le altre 4.200 persone che erano a bordo della Concordia, che chiedono un risarcimento di 500.000 euro ciascuno, richiesta avanzata dal pool di avvocati “Giustizia per la Concordia”, che hanno anche presentato una denuncia-querela contro i membri dei consigli di amministrazione delle compagnie Costa Spa e Carnival.

Sei gli indagati al momento: il comandante Francesco Schettino, il suo vice in plancia Ciro Ambrosio, l’ufficiale Silvia Coronica, il timoniere indonesiano Jacob Rusli Bin, l’hotel director Manrico Giampedroni, il coordinatore dell’unità di crisi della flotta Costa Crociere, Roberto Ferrarini. Tutti imputati per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose plurime, mentre per chi era in plancia il capo d’accusa ulteriore è di naufragio.

Il solo Schettino inoltre risulta indagato di abbandono della nave e di abbandono di persone incapaci a bordo mentre per mancata collaborazione con l’autorità marittima sono indagati Schettino, Ambrosio e Ferrarini.

Di queste sostanze, e dell’inquinamento, nessuno ha chiesto conto (almeno per ora).

Il Comune dell’Isola del Giglio invece ha avanzato una richiesta di risarcimento danni da record:

il Comune dell’Isola del Giglio, nell’interesse dei cittadini, formalizza la costituzione del danno civile che al momento é stato quantificato nella cifra di 80 milioni di euro. […] per gli evidenti irreparabili danni alla propria identità, alla sua naturale vocazione turistica e alla sua immagine destinata ormai ad essere associata a tale tragico evento. […] Senza dire poi del più completo stravolgimento di una delle più belle aree paesaggistiche del suo territorio e della sua costa, del porto, della vita dell’isola e della popolazione […]

si legge nell’atto di richiesta di costituzione di parte civile depositato dall’avvocato Alessandro Maria Lecci. Il Comune dell’Isola del Giglio inoltre lamenta un vero e proprio blocco delle attività istituzionali ed amministrative del municipio, situazione che si pensa proseguirà fino alla rimozione definitiva del relitto.

Argomento questo sul quale le riserve sono infinite, i tempi incertissimi e i malumori sempre più galoppanti, anche da parte dell’attuale ministro dell’ambiente Corrado Clini. La richiesta di patteggiamento avanzata dalla Costa non soddisfa infatti le parti lese:

Abbiamo depositato una richiesta di estensione delle indagini nei confronti di Costa perché il patteggiamento non ha chiuso la vicenda. Abbiamo chiesto un milione di risarcimento danni per ciascun passeggero e chiederemo il sequestro di una nave o di quote azionarie.

spiega l’avvocato Massimiliano Gabrieli, del pool “Giustizia per la Costa Concordia”: il patteggiamento inoltre non ha alcun effetto sulla posizione della società come responsabile civile nel processo (al contrario ne costituisce un ulteriore tassello).

Ma lo spettacolo deve ancora cominciare: Costa Crociere Spa, già condannata in sede di patteggiamento a pagare un milione di euro di sanzioni, ha infatti annunciato la propria costituzione di parte civile:

Noi abbiamo subito un enorme danno per la perdita della nave e chiederemo di essere parte civile nel processo. A parte le vittime, Costa é quella che ha subito i danni maggiori: una nave da 500 milioni. Chi commette un reato li deve risarcire.

ha spiegato l’avvocato della società, Marco De Luca.

L’udienza preliminare si terrà sempre al Teatro Moderno (per questioni di spazio) già il prossimo 17 aprile.

Via | Ansa

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