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Ilva di Taranto, attesa per le dimissioni del sindaco Ippazio Stefàno (che diserta il Consiglio comunale)

Il sindaco di Taranto Ippazio Stefàno si è detto pronto alle dimissioni nel caso in cui ricevesse comunicazione formale della proroga delle indagini preliminari nei sui confronti nell’ambito dell’inchiesta «Ambiente svenduto» per omissione in atti d’ufficio ed abuso d’ufficio.

Si potrebbe dimettere il sindaco di Taranto Ippazio Stefàno, qualora venissero confermate le indiscrezioni su un avviso di garanzia (il sindaco sostiene di non aver ricevuto nulla ma di avere appreso la notizia dalla stampa, un’anomalia tutta italiana) nell’ambito dell’inchiesta “Ambiente svenduto” attorno all’Ilva: il sindaco ha tuttavia disertato la seduta del consiglio comunale di oggi, rinviando dunque la decisione sulle sue possibili dimissioni dall’incarico.

Omissione in atti d’ufficio ed abuso d’ufficio, questi i capi d’imputazione che sarebbero stati ravvisati dal gip Patrizia Todisco per il sindaco tarantino Stefàno, famoso alle cronache nazionali per la pistola sfoggiata alla cintola nella recente vittoria elettorale, più famoso in terre pugliesi proprio per il ruolo istituzionale che riveste nella città dei drammi ambientali e dello scacco matto si lavoratori garantito da anni al colosso Ilva.

La prova del coinvolgimento del sindaco nell’indagine sarebbe l’invio di un avviso di proroga delle indagini per altri sei mesi, che tuttavia lo stesso sindaco sostiene di non aver mai ricevuto (non una novità, in Italia gli avvisi di garanzia spesso non vengono nemmeno recapitati).

Stefàno, nei giorni scorsi, aveva dichiarato che, se indagato, si sarebbe dimesso perchè non avrebbe più avuto la dovuta e giusta serenità e la necessaria lucidità per governare la martoriata città di Taranto: in caso di dimissioni per la città si aprirebbe immediatamente un lungo e misterioso commissariamento (almeno 12 mesi).

Nelle parole dello stesso Stefàno tuttavia qualche indizio c’è già:

Se dovessi essere indagato mi dimetterei, fermo restando che sono a posto con la coscienza. Mi dimetterei certamente, anche se ho sempre agito nell’interesse della città e mai per interessi personali, di parte o di gruppi di persone.

Dall’opposizione le reazioni sono state durissime:

Il sindaco Stefàno dovrebbe dimettersi a prescindere dell’inchiesta in corso in quanto dopo sei anni di amministrazione la città è nel caos più totale mancando una visione generale di sviluppo da perseguire

ha dichiarato il capogruppo Pdl in Consiglio Comunale Giampaolo Vietri. La notizia del coinvolgimento del sindaco nell’inchiesta Ambiente Svenduto, sbandierata e sbattuta in prima pagina, non è stata ancora confermata: le indagini svolte finora, hanno portato all’arresto di diverse persone e all’emissione di un provvedimento restrittivo per Fabio Riva. Il vicepresidente di Riva Group si è costituito a Londra lo scorso gennaio; si è ora in attesa della sua estradizione.

In questo scenario il sindaco avrebbe consentito all’Ilva di evitare o pilotare i controlli ambientali, ma un suo coinvolgimento sarebbe paventato anche nelle difficoltà riscontrate dagli organizzatori del referendum, che non ha raggiunto il quorum, proprio su Ilva, proposto alla cittadinanza il 14 aprile scorso.

Le dimissioni, o una comunicazione in tal senso, erano attese per oggi ma il sindaco ha disertato il Consiglio comunale: probabilmente si andrà dunque verso una “terza via”: il sindaco lascerebbe trascorre i sei mesi di proroga dell’avviso, aspettando la conclusione delle indagini e sperando nell’archiviazione.

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