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Acqua

Romano Prodi l’anti Stefano Rodotà per l’acqua pubblica

Oggi dal Pd una nuova candidatura per la Presidenza della Repubblica, ovvero Romano Prodi che dovrebbe rimarginare quella ferita aperta dalla candidatura di Franco Marini, ma che non sembra essere tanto di larghe intese quanto Stefano Rodotà.

Piacerà Romano Prodi a Movimento 5 Stelle e SEL? Probabilmente no, perché in un certo senso per quanto riguarda i diritti ambientali, e contempliamo acqua pubblica, diritto alla salute attraverso un ambiente pulito, banda larga per tutti i cittadini, Romano Prodi è all’opposto per scelte e convinzione rispetto al candidato Stefano Rodotà.

Se lo ricordano ancora a Acerra il buon Romano Prodi quando fu lui a sostenere con ogni mezzo politico la messa in funzione dell’inceneritore, anche se la passerella la fece qualche mese dopo Silvio Berlusconi sotto braccio a Guido Bertolaso.

Romano Prodi è stato presidente dell’Iri e ministro per l’Industria avendo in comune con Pierluigi Bersani il senso dello sviluppo economico industriale e possibilmente spinto fino a non tenere in considerazione le tutele ambientali, ma solo le ragioni dell’industria. Nel mentre l’Italia singhozzava sullo spread e sul governo dei tecnici, Romano Prodi non è rimasto con le mani in mano, ma anzi ha iniziato a tessere una serie di collaborazioni, interventi e proposte on merito all’acqua.

Qualche mese fa e in sordina presentò per Milano la sede mondiale per l’Authority per l’acqua e a meno che non sia eletto Presidente della Repubblica prima, è atteso il 22 aprile, Giornata mondiale della Terra a Milano al Convivio durante cui terrà la conferenza “Acqua: pace o guerra nel XXI secolo”.

In sostanza cosa propone Romano Prodi e in antitesi con Stefano Rodotà autore dei quesiti referendari per cui 27 milioni di italiani si sono espressi sul diritto all’acqua pubblica? Di controllare da Milano l’industrializzazione dell’acqua perché tutto il ragionamento che va a fare è che l’acqua debba essere gestita privatamente ma con possibilità di controllo nel nord Italia. Queste le parole che ci riporta AcquaOggi e che ha pronunciato alla Conferenza Nazionale sulla Regolazione dei Servizi Idrici che si è tenuta il 3 dicembre 2013 e organizzata dall’ Autorità per l’energia elettrica e il gas a Milano:

Da tempo quello dell’acqua è uno dei grandi problemi dell’umanità, un fattore determinate per la vita di tutti i popoli, anche se per alcuni si è tramutato in vero e proprio dramma.Per questo serve che e a livello nazionale e mondiale si determinino delle politiche consapevoli, regolamenti conseguenti, costruendo un quadro normativo rigorosissimo in grado di favorire gli investimenti. Un quadro che senza un governo delle infrastrutture per la gestione delle risorse idriche difficilmente si potrà realizzare. La domanda di acqua cresce più dell’offerta, la popolazione arrivata a 7 miliardi crescerà fino a 9 nel 2015; il cambiamento delle diete a livello globale con un passaggio da vegetale a mista moltiplica il fabbisogno di acqua e terra. In un momento in cui gli investimenti nel settore idrico paradossalmente a livello globale stanno diminuendo, sia nei paesi avanzati che in quelli sottosviluppati.Il 25% dei bacini nel mondo arrivano secchi alla foce; un fenomeno che riguarda la pianura del Sahel che si estende dall’Oceano Atlantico fino al Mar Rosso così come i fiumi degli Stati Uniti. I motivi sono molteplici e tra questi si devono registrare alcuni elementi aggiuntivi, laterali, che riguardano per esempio l’utilizzo dell’acqua per l’energia. Quindi non è solo l’agricoltura a incidere in modo primario sulla crisi idrica ma pure l’esplosione di risorse energetiche rinnovabili come il bio fuel, l’idrogeno oppure la grande crescita dello shale gas negli USA. Un’Autorità sovranazionale in grado di guidare gli investimenti renderebbe meno frammentato il sistema idrico complessivo evitando problemi etici sull’abuso e sul riutilizzo della risorsa, con un processo educativo sul tema degli sprechi. Proprio l’Expo 2015 di Milanocittà che ha avuto in passato un quadro realmente di sistema sul settore, può rappresentare una straordinaria occasione per un bene che deve essere considerato e quindi utilizzato come qualcosa di eterno; Milano deve porsi come punto di convergenza delle autorità di riferimento mondiale per l’uso dell’acqua, qui ci sono strutture intellettuali in grado di poter adeguatamente svolgere questo compito.

Ora con queste proposte, e sopratutto con l’idea di insediare a Milano la sede dell’Authority mondiale dell’acqua pensate che Romano Prodi faranno perdere il treno per diventare Presidente della Repubblica italiana?

Foto | Getty Images

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