
An lawyer of Milan's court walks in a corridor before the verdict of a trial involving four Google executives over an Internet video showing the bullying of a teenager with Down's Syndrome on January 27, 2010. The verdict was postponed to February 24 due to strike of Italian lawyers. AFP PHOTO / GIUSEPPE CACACE (Photo credit should read GIUSEPPE CACACE/AFP/Getty Images)
Il tribunale di Milano ha condannato 11 ex manager Pirelli con l’accusa di omicidio colposo aggravato, in relazione a 24 casi di operai che si sono ammalati di tumore o che sono morti per l’esposizione all’amianto nei due stabilimenti milanesi della società, quelli di viale Sarca e di via Ripamonti. I casi risalgono agli anni Settanta e Ottanta, le pene sono comprese tra i tre anni e i sette anni e otto mesi. Tra i condannati c’è anche Guido Veronesi, fratello dell’oncologo già ministro della Salute Umberto Veronesi. I giudice della VI sezione penale hanno quindi accolto la ricostruzione fatta dal pm Maurizio Ascione che appunto legava quei casi alla presenza di fibre di amianto negli stabilimenti Pirelli.
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La società è stata anche condannata a pagare una provvisionale di 300 mila euro all’Inail, una di 200 mila euro ai due eredi di una vittima, 20 mila euro saranno invece pagati all’Associazione Italiana Esposti Amianto (Aiea) e altrettanti a Medicina Democratica. Le parti civili erano già state risarcite in via extragiudiziale, per questo avevano ritirato la loro costituzione nel processo. Al momento della lettura hanno esultato i parenti delle vittime presenti in aula, soddisfazione anche da parte dell’Aiea che ha commentato la sentenza spiegando che con l’unione è possibile vincere queste battaglie e far condannare “il padrone.