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Francia, montagna a rischio di crolli blocca la Grenoble-Briançon

La strada è uno degli assi portanti del turismo alpino francese

La strada è uno degli assi portanti del turismo alpino d’Oltralpe

Sabato scorso, il percorso della tappa decisiva del Tour de France, da Modane all’Alpe d’Huez, è stato modificato a causa dello slittamento di terreno che dal mese di aprile sta minacciando di far cadere un pezzo di montagna nella valle dell’Oisans che da Bourg d’Oisans sale fino a La Grave per culminare nel colle del Lautaret.

Dal 10 aprile, la minaccia del crollo di materiale roccioso ha provocato il blocco dell’arteria che unisce Grenoble e Briançon, con gravi effetti sul turismo locale. L’Oisans, infatti, è una sorta di imbuto per chi arriva o deve andare in Italia attraverso il Colle del Monginevro ed è la via più veloce che unisce i due grandi centri di Grenoble e Briançon.

Le masse in movimento conoscono una nuova accelerazione di cui le velocità medie aumentano di giorno in giorno. Il fronte dello slittamento si è mosso di quattro metri verso valle dall’inizio del mese di luglio,

ha precisato la prefettura in un comunicato.

Le autorità locali hanno proibito l’accesso al lac du Chambon che si trova a valle della zona a rischio di crollo e una decina di militari sono impegnati a sorvegliare sul rispetto dell’ordinanza. Anche il sorvolo dell’area è stato interdetto. Per permettere ai lavoratori rimasti isolati dalla chiusura della discesa del Lautaret di raggiungere la sede della loro attività sono state organizzate delle “navette” in elicottero, mentre i servizi fluviali sul lac de Chambon sono stati sospesi.

Le autorità locali hanno valutato in 800 metri cubi il volume di rocce in sospensione, ma hanno assicurato che l’onda d’urto di un eventuale crollo di questo materiale nel lago non pregiudicherebbe la struttura della diga EDF situata a valle, ai piedi della salita che porta alle Deux Alpes.

Il primo ministro Manuel Valls ha assicurato che lo Stato francese finanzierà i lavori necessari alla riapertura della strada e che “nessuno sarà abbandonato”.

Via | Le Figaro

Foto | Google Earth

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